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 2015  ottobre 09 Venerdì calendario

Giubileo, aggiudicate solo 4 gare su 29. Alfonso Sabella, assessore alla Legalità: «Da lunedì si aprirà un cantiere dopo l’altro», ma l’Anno Santo s’inaugurerà fra soli due mesi

La crisi capitolina deflagra quando il programma delle opere per il Giubileo cominciava a produrre i primi effetti concreti, dopo un avvio faticoso. Ad oggi, secondo l’assessorato ai Lavori pubblici, sono state bandite 8 gare per 7,5 milioni, sulle 29 in lista che valgono oltre 30 milioni. Di queste otto gare solo la metà, risultano, ad oggi, aggiudicate. Numeri che nei prossimi giorni cresceranno, come ha detto ieri mattina l’assessore alla Legalità, Alfonso Sabella intervenuto all’incontro della Coldiretti, in cui ha annunciato ieri lo sblocco, da parte dell’Autorità anticorruzione, del “pacchetto” dei Lungotevere: si tratta di 12 gare per 11,5 milioni. «Da lunedì si aprirà un cantiere dopo l’altro», ha detto. La quota di interventi di opere pubbliche rappresenta la quota più consistente del piano da 49,3 milioni per 42 interventi approvato ad agosto e ratificato dall’Assemblea comunale il mese dopo.
In questo bilancio non rientrano i tre cantieri già aperti per la riqualificazione delle strade intorno alla stazione Termini (4,5 milioni a base d’asta), partiti prima perché i fondi erano stati individuati già a luglio scorso.
Non c’è invece un monitoraggio sugli altri due “pacchetti” legati all’evento straordinario, cioè i nove interventi per la mobilità (12,23 milioni) e i cinque interventi per i servizi ambientali (per 6,8 milioni). In questi casi, infatti, non si passa per le gare ma per una gestione in house affidata, rispettivamente, ad Atac e Ama.
L’uscita di scena del sindaco, vedrà cambiare anche i principali gestori politici della macchina Comunale. Prima di tutto il vicesindaco, Marco Causi, che aveva ormai spuntato un extra quota di 30 milioni al ministero dell’Economia per finanziare altri lavori in vista dell’evento religioso che si apre l’8 dicembre.
Poi c’è l’assessore ai Trasporti, Stefano Esposito. Il terzo assessore chiave, che non si è dimesso, è Alfonso Sabella, che ha molto contribuito a fluidificare il dialogo tra il Comune e l’Autorità anticorruzione, sia sull’emergenza Giubileo che sulla gestione ordinaria. Infine, c’è il titolare dei Lavori pubblici, Maurizio Pucci, che stava gestendo la macchina capitolina degli appalti, ma con tempi che si sono rivelati più lunghi delle stime iniziali di agosto, con la prima approvazione del piano giubilare.
Molto tempo è stato speso per le verifiche dell’Anac sulle “carte”. «L’interlocuzione con la macchina capitolina non è facile», si era sfogato Raffaele Cantone parlando giorni fa all’assemblea dei costruttori romani e respingendo le accuse di rallentare le procedure.
Ma a parte i lavori del Giubileo, la crisi politica romana lascia interrotto il programma a medio e lungo termine per la Capitale che si stava abbozzando, proprio con il principale contributo degli assessori dimissionari Marco Causi e Salvatore Esposito. Quest’ultimo aveva abbozzato una lista di quasi 400 milioni per investire nel Tpl della Capitale.
Incertezza totale sulle maxi gare pluriennali per 97 milioni in 12 lotti per la manutenzione stradale (messo a punto dalla giunta Marino). In stand by anche per il maxi bando del ponte dei Congressi all’Eur, un’opera da 145 milioni che sembrava matura per l’appalto.
Ieri intanto l’assessore dimissionario ai Trasporti, Stefano Esposito, ha detto nel corso della trasmissione Piazza Pulita di aver scritto mercoledì scorso una lettera al presidente dell’Anac, Raffaele Cantone, con cui ha denunciato l’opacità di molti appalti aggiudicati dall’Atac negli ultimi cinque anni. «Ho provato in questi mesi – ha detto – a capire come fossero andati questi appalti, ma alla fine devo ammettere di non essere riuscito a capire. Per questo ho scritto a Cantone».