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 2015  ottobre 09 Venerdì calendario

Dimissioni di Marino, in Vaticano nessun timore per il Giubileo. L’Osservatore Romano liquida la questione in una decina di righe. Inalterato il piano bilaterale per l’Anno Santo. «Perché dovrebbe esserci preoccupazione? Sono problemi politici dell’Italia»

La crisi in Campidoglio è precipitata per «le cadute di stile» ma «tutto procederà ugualmente come stabilito nelle riunioni bilaterali, senza alcun trauma». Le dimissioni del sindaco di Roma, Ignazio Marino vengono osservate al di là del Tevere con compassato distacco. Il Giubileo della Misericordia è alle porte, ormai prossimo ad accogliere milioni di pellegrini, eppure le bufere capitoline sembrano lontane. L’eco della battaglia politica in corso, all’interno dei palazzi vaticani arriva attutita, quasi smorzata. Anche se questa volta, ad averla causata, non si tratta dell’ennesima mancanza della macchina amministrativa romana. Semmai, come annota con un certo aplomb l’Osservatore Romano, stavolta si è trattato di «una vera e propria crisi politica che, tuttavia, non costituisce una sorpresa dopo le inchieste, le polemiche e le cadute di stile che hanno segnato, soprattutto negli ultimi mesi, l’amministrazione capitolina».
LA PAROLA D’ORDINE
Il terremoto non viene volutamente commentato. Nessun aggettivo di troppo, nessun giudizio piccato (specie dopo i fatti di Philadelphia), nessun intervento a gamba tesa. La parola d’ordine al di là del Tevere è di lasciare che la politica romana faccia il suo corso. La cronaca dell’Osservatore – una decina di righe in tutto – si è ristretta a poco, mettendo in luce che a scatenare la tempesta sono state le spese ingiustificate per cene e missioni effettuate da Marino e per le quali la Procura ipotizza il reato di peculato. Persino a dimissioni avvenute è chiaro che il lavoro per la pianificazione organizzativa del Giubileo svolto dalla commissione bilaterale Italia-Vaticano in questi mesi resta inalterato e non subirà alcun tipo di ritardo. Le tappe già decise verranno naturalmente rispettate dall’amministrazione capitolina e la presenza del Prefetto Gabrielli, in questo caso, agli occhi della Santa Sede, costituisce una garanzia. All’amministrazione sono state chieste tre cose: un passaggio pedonale protetto; il rifacimento di due strade vicino a Borgo Pio; la bonifica dell’area dalla microcriminalità e dall’abusivismo selvaggio. Monsignor Rino Fisichella, il vescovo a cui il Papa ha affidato il Giubileo, continua a lavorare a ritmo serrato. Il cammino è tracciato e nulla cambierà. Anche in presenza di un altro sindaco. In Vaticano c’è tranquillità. «Perché dovrebbe esserci preoccupazione? Sono problemi politici dell’Italia»