Libero, 9 ottobre 2015
Don Gino Flaim non giustica la pedofilia, ed Ernesto Galli della Loggia non è un pazzo guerrafondaio: entrambi sanno di che parlano, a differenza di quelli che li ascoltano senza capire. «Parlare in televisione è diventato un incubo. Non è importante quello che hai detto, è importante quello che lo spettatore più ignorante può aver capito: il parametro è lui, comanda lui, se lui ha frainteso la colpa andrà a te»
Parlare in televisione è diventato un incubo. Non è importante quello che hai detto, è importante quello che lo spettatore più ignorante può aver capito: il parametro è lui, comanda lui, se lui ha frainteso la colpa andrà a te. Due esempi. Circola un video in cui si vede don Gino Flaim, parroco a Trento, sotto il titolo «Prete giustifica la pedofilia»; poi, se ascolti, non giustifica nulla, anzi, dice «i pedofili non li giustifico» ma esprime comunque un concetto troppo elaborato (per la tv) e osa attribuire anche un ruolo a certi bambini «che se non trovano affetto in famiglia lo cercano altrove». Don Flaim sa di che parla, ma tanti spettatori no: così ha scoperto a 75 anni di essere un cattivo comunicatore televisivo. Ha rischiato la stessa fine Ernesto Galli Della Loggia, la cui immagine, ieri, troneggiava sotto il titolo «La bomba su Hiroshima? Io l’avrei fatto»; altri siti hanno preferito «Giusto usare la bomba su Hiroshima»; poi, se ascolti, scopri che ha solo detto che, nei panni di chi l’ha buttata, «forse avrei deciso la stessa cosa». Ma è mancato il tempo (in tv) per spiegare che nel 1945 l’obiettivo era quello di chiudere la guerra il prima possibile, risparmiando le vite dei civili e dei soldati alleati (e giapponesi) che sarebbero morti a centinaia di migliaia nella prevista invasione del Giappone. Galli Della Loggia sa di che parla, tanti spettatori no. Sicché Don Flaim giustifica la pedofilia. E il professor Galli Della Loggia è un pazzo guerrafondaio.