Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  ottobre 08 Giovedì calendario

X-Files, vent’anni dopo. Chris Carter, il creatore fa rinascere la serie che ha portato al successo Moulder e Scully. Stesso autore, stessi attori ma nuovi misteri. Il primo episodio è stato presentato in anteprima a Cannes

«Non avrei mai immaginato di poter essere un giorno a Cannes a presentare nuovi episodi. È surreale, un sogno che si realizza». Chris Carter, il creatore di X-Files è emozionato. La serie che ha portato al successo più di vent’anni fa rinasce per altri sei episodi, il primo è stato presentato martedì in anteprima mondiale al Mipcom, il festival internazionale della tv a Cannes. Si riparte con un caso di omicidio che sembra non avere alcuna possibilità di essere risolto: nessuna traccia, nessun indizio “umano”.
«È un progetto che non avevo mai abbandonato, in questi anni ho sempre letto i giornali con l’occhio attento a possibili “x-files”. Ho colto l’occasione quando si è presentata e non c’è dubbio che il momento, visto lo scenario politico internazionale, sia perfetto per tornare». Ne è convinto anche David Duchovny, che torna protagonista nei panni del detective Moulder, accanto a Gillian Anderson nel ruolo di Scully: «Ci abbiamo messo due anni a quadrare il cerchio – racconta l’attore – ma ogni cosa ha il suo momento giusto e questo era probabilmente quello di X-Files».
Di tempo dall’esordio della serie, nel 1993, ne è passato molto, nove stagioni di episodi settimanali, due film, l’ultimo sei anni fa. Sono cambiati il mondo e la tecnologia, smartphone e tablet al posto dei grandi telefoni mobili che Duchovny e Gillian Anderson brandivano in passato, ci sono strumenti di spionaggio all’epoca inimmaginabili e la relazione con le scoperte scientifiche, che anima il personaggio di Scully, si è fatta più densa. Il fascino della serie, a giudicare dal primo episodio (in onda a gennaio negli Usa) è intatto, anzi, la qualità delle immagini, della regia, del montaggio, la bravura dei due interpreti sono cresciute. Il cuore sono sempre gli agenti che si occupano di casi inspiegabili, oltre a essere al centro di trame più ampie che fanno da filo conduttore degli episodi.
«È stato facile tornare nei panni di Moulder – dice Duchovny – le vicende sono ambientate ai giorni nostri, non ho dovuto fingere di essere ancora nel ‘93 o fermo a sei anni fa». «I personaggi non fanno finta di essere più giovani di quello che sono – aggiunge Chris Carter nelle loro storie c’è un periodo di vuoto da riempire e sarà un modo per arricchire le puntate e scoprire qualcosa della più grande e malefica cospirazione della storia». Una delle new entry è proprio un maniaco della cospirazione, Tad O’Malley, che mette online le sue teorie e incrocia le vicende dei due agenti dell’FBI: «Mi interessano i personaggi come lui – continua Carter – esistono centinaia di siti in cui si teorizza che dietro a ogni evento importante ci sia sempre una cospirazione. Tutta la mitologia di X-Files è nata da questo, dai misteri che pensiamo si nascondano dietro ai racconti ufficiali. E la teniamo viva anche nella nuova serie».
Duchovny e Anderson sono ancora perfetti insieme come Moulder e Scully, lui sempre fedele al motto “io voglio credere”, lei precisa, scientifica. «Senza di loro X-Files non esisterebbe – continua Carter – io sono un po’ Moulder un po’ Scully, ho fiducia nella scienza ma con riserva. Non ho mai incontrato gli alieni ma so che la ricerca potrebbe rivelare, domani, cose che oggi paiono assurde».
La nuova serie è breve, di soli sei episodi ma non è detto che non possa riprendere più avanti: «Ci sono molte domande alle quali non daremo una risposta definitiva. E non dubito che Mulder e Scully possano resistere nel tempo. Dovranno uscire di scena sulla sedia a rotelle...».