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 2015  ottobre 06 Martedì calendario

Gesti sessisti in Parlamento, in Europa e nel mondo provvedimenti più severi. Boldrini all’attacco

Il gestaccio del senatore Lucio Barani alla collega Barbara Lezzi ha fatto notare un paradosso: il Parlamento è indietro rispetto a se stesso. La sensibilità che ha ispirato alcune norme e aggravanti specifiche a tutela delle donne, nei regolamenti parlamentari non c’è. Tralasciando il fatto che l’ufficio di presidenza, nel quale siedono donne sensibili al tema, l’ha comminata dimezzata, colpisce che la sanzione massima sia di 10 giorni. Alla senatrice Lezzi, che si sente offesa, ora non resta che rivolgersi, secondo l’articolo 88, al Giurì d’onore. È sufficiente? Per Laura Boldrini, presidente della Camera, no. «Il caso non va sdoganato come goliardata. C’è una deriva di insulti, anche sessisti, che non c’è in nessun altro Paese democratico. Lancio un appello affinché questi comportamenti finiscano e do la mia solidarietà alla senatrice Lezzi e alle altre colleghe che li hanno subiti». Alla Camera la sospensione è di 15 giorni. Ma, evidenzia la presidente, «è pronta da tempo una riforma del regolamento che prevede un’aggravante sessista per gli insulti. Si potrà arrivare fino a 40 giorni di sospensione nei quali non viene riscossa la diaria: una supermulta». In molti Paesi, europei e non, si sta lavorando a codici etici. Ma spesso non servono. In Francia Sandrine Mazetier, vice presidente dell’Assemblea nazionale, nel 2014, ha multato per 1.378 euro un deputato che per due volte si è rivolto a lei al maschile chiamandola «il» e non «la» presidente. In Giappone il parlamentare Akihiro Suzuki è stato travolto dall’indignazione pubblica per aver detto alla collega Ayaka Shiomura, che auspicava misure a sostegno della maternità: «Sei tu che dovresti sposarti al più presto». «Invece le senatrici, alla lettura di quella sanzione ridicola, non hanno mosso un dito. Inutile prendersela con il presidente Grasso», evidenzia l’ex deputata Giulia Bongiorno, in prima linea nella difesa dei diritti per le donne. E denuncia: «Nel mondo del calcio per insulti sessisti si sospende una partita. Qui non si è sospesa una seduta. E comunque in Parlamento non ci si deve rimanere per forza. Chi non è all’altezza, come accade con noi avvocati, va radiato».