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 2015  ottobre 06 Martedì calendario

Guerra di Siria, sfida aerea tra Russia e Turchia: Mig russi sconfinano nello spazio aereo turco. Il governo di Ankara: «Anche se sarà solo un uccello a violare i nostri confini, saranno prese le misure necessarie»

La nuova sfida è nei cieli di Siria. E non solo per i contatti ravvicinati. Dietro ci sono obiettivi ben più profondi. Il Financial Times ha rivelato che Putin ha accelerato l’intervento per stoppare un piano studiato da USA, Turchia e Giordania insieme ad altri alleati. Un programma per creare una no fly zone a nord e sud della Siria in modo da proteggere i civili e i ribelli dai bombardamenti del regime ma anche togliere forza a Assad. Caccia basati sul territorio giordano e turco avrebbero dovuto creare questo ombrello, a lungo invocato da Ankara e Riad.
Invece è stato il Cremlino ad aprire per primo il suo, creando a sua volta la sua no fly zone preventiva. Almeno nelle zone dove i lealisti comandano o pensano di andare all’offensiva. I soldati inviati dal Cremlino sono pronti.
Le frizioni che hanno coinvolto Russia e Turchia parlano chiaro. Sabato un caccia russo ha sconfinato in territorio turco e due F 16 si sono levati in volo costringendolo a fare dietrofront. Domenica un Mig siriano ha «illuminato» con il suo radar velivoli turchi per alcuni minuti. Ankara ha subito convocato l’ambasciatore russo minacciando di abbattere qualsiasi intruso: «Anche se sarà solo un uccello a violare i nostri confini, saranno prese le misure necessarie».
La Nato, riunitasi d’urgenza, ha definito le azioni di Mosca inaccettabili intimando la fine degli attacchi. Il Cremlino si è difeso evocando un errore di pochi secondi.
Gli appassionati di cose aeronautiche segnalano i cargo russi che portano rinforzi ma anche velivoli statunitensi. Da oltre due anni il Pentagono ha deciso di impiegare il mitico U2, al suo fianco i droni Global Hawk e i satelliti spia. Un aereo israeliano per la guerra elettronica è in missione costante in un corridoio lungo la costa libanese. Mosca ha intanto esteso lo suo scudo anti-aereo a 70 chilometri dalla base siriana di Tartus. Come? Annunciando esercitazioni missilistiche condotte dalla Moskva, con le fregate Ladni, Pitlivi e Smetlivi. Schierata anche la nave per l’intelligence Tatischev. Interessante la dotazione a terra. A protezione delle installazioni ci sono il sistema Sa 22 e il Krasuha 4, apparato mobile per confondere radar e satelliti. Probabile il coinvolgimento di «volontari» russi che si sono uniti alle truppe lealiste.
Una «compagnia» che può allargarsi. Un commentatore saudita ha scritto sul sito Cnn che l’aviazione saudita, unita a quella di altri paesi arabi, potrebbe muovere contro Assad e i suoi alleati. Sarebbe la guerra totale.