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 2015  settembre 01 Martedì calendario

112, il numero unico. Che si tratti di un incendio o di un malore, a Roma e provincia le chiamate dovranno confluire su un solo centralino, così come si fa già nel resto d’Europa e come si è iniziato a fare in Lombardia. Zingaretti: «Il numero unico raccoglierà, come indicato dalle direttive europee, i quattro numeri per le emergenze di carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115) ed emergenza sanitaria (118). Consentirà un maggiore coordinamento delle forze dell’ordine e un uso più razionale ed efficace delle risorse»

Succederà gradualmente da novembre, ma la svolta è ormai decisa. Serve un ambulanza? Si chiama il 112. C’è un incendio? Si chiama il 112. C’è da segnalare un furto in un’abitazione? Si chiama il 112. In estrema sintesi: per ogni tipo di emergenza a Roma e provincia le chiamate dovranno confluire su un numero unico, così come si fa già nel resto d’Europa e come si è iniziato a fare in Lombardia. Per Roma e provincia sarà una rivoluzione epocale, «un passaggio storico», lo ha definito ieri il prefetto Franco Gabrielli, che accompagnato dal presidente della Regione, Nicola Zingaretti, ha visitato la sede, ormai completata, della centrale del Nue 112 (numero unico per le emergenze). Sarà attivata dal primo novembre, prima in forma sperimentale, per essere pronta ad andare a pieno regime in coincidenza con il Giubileo.
IL SISTEMAZingaretti: «Il numero unico raccoglierà, come indicato dalle direttive europee, i quattro numeri per le emergenze di carabinieri (112), polizia (113), vigili del fuoco (115) ed emergenza sanitaria (118). Consentirà un maggiore coordinamento delle forze dell’ordine e un uso più razionale ed efficace delle risorse». In altri paesi d’Europa il 112 è già «l’emergency phone number», utilizzabile gratuitamente ovunque, spiega il sito della Ue. In Italia però siamo in ritardo, ma i turisti che a Roma si trovano in difficoltà spesso compongono il 112, che negli anni ha visto aumentare considerevolmente il numero delle telefonate. Un altro esempio di numero unico delle emergenze è quello del 911 negli Stati Uniti. La centrale che sarà attivata il primo novembre, sulla Laurentina (zona sud di Roma), in una palazzina in cui troverà posto anche la Protezione civile, viene definita dai tecnici del settore «laica». Cosa significa? Che non sarà gestita da carabinieri, polizia o vigili del fuoco, ma da operatori addestrati dalla Regione Lazio, che svolgeranno il primo filtro, registreranno il luogo di provenienza della chiamata e poi la gireranno alle varie centrali: se c’è un’emergenza sanitaria a quella delle ambulanze, se è un incendio a quella dei vigili del fuoco, se è la segnalazione di un crimine a polizia o carabinieri. Ma non si rischia di rallentare i tempi di intervento visto che ci sarà un passaggio in più, con il cittadino che prima dovrà parlare con l’operatore del 112, poi con quello delle specifica centrale? In Regione spiegano che le esperienze maturate negli anni in altre nazioni dimostrano il contrario: con la formula attuale della frammentazione delle centrali, in media il 50 per cento delle chiamate sono inappropriate, una perdita di tempo; con il filtro del 112 si liberano le varie centrali da molto lavoro inutile e dunque si rende più efficace e rapido poi il loro operato. In totale, il 112 avrà 15 operatori sempre in servizio e la possibilità di smistare 15 mila chiamate nell’arco delle ventiquattro ore. Inoltre – ed è assai importante in vista del Giubileo per il quale arriveranno a Roma pellegrini di tutto il mondo – la centrale potrà dare assistenza in 12 lingue differenti grazie a un servizio di traduzione.
Si comincia il primo novembre, ma il passaggio al nuovo sistema avverrà gradualmente, e comunque ancora per lungo tempo il 113, il 115 e il 118 funzioneranno ma non faranno altro che fare squillare il telefono della centrale unica del 112.