Corriere della Sera, 1 settembre 2015
Bancomat, un primato tutto italiano. Ogni anno, si contano 845 milioni di prelievi, per una media di 170 euro, da 53mila Atm da due o tre cassetti. Il nostro è uno dei network più grandi, peccato però che non possiamo ritirare la banconota più piccola, quella da 5 euro, come succede in altri Paesi europei come la Germania. Il perché è semplice: all’estero sono più «evoluti», hanno macchine da quattro cassetti, e noi, invece, siamo tutti obbligati a fare «signori»
Ritirare 5 euro al bancomat? Impossibile. Almeno in Italia. Gli Atm (Automated Teller Machine, come li chiamano gli addetti ai lavori) non distribuiscono il taglio minimo degli euro. Qui no. Qui siamo tutti obbligati a essere «signori» e le banconote partono soltanto da 10 euro in su, anzi più spesso 20 euro. Perché le nostre macchinette sono fatte così: quasi tutte hanno in genere soltanto due cassetti e a scelta la banca decide se riempirli, oltre che con il pezzo da 50 euro, con quello da 10 oppure – più frequentemente – quello da 20 euro. Soltanto pochi bancomat hanno tre cassetti e in questo caso entra il taglio da 10, ma non entra mai la banconota da 5, che invece c’è in altri Paesi europei come la Germania. Perché? Sono più «evoluti» e hanno macchine con quattro cassetti.
Il prelievo il minimo dipende dal tipo di Atm. Poi ci sono le opzioni. Sullo schermo appaiono i diversi importi, in genere si va da 50 a 500 euro. Alcuni istituti – forse quelli più sensibili ai clienti in difficoltà finanziarie – hanno messo anche l’opzione «20 euro» in bella vista (e capita nei quartieri più popolari o nei centri commerciali), ma non sono la maggior parte. Ritirare di meno (o di più), però, si può, selezionando la casella «Altro». In ogni caso, in tasca finiscono almeno 10 euro.
La questione «tecnica», però, ha risvolti anche «psicologici»: chi «spezza» una banconota da 10 o da 20 euro è destinato a spendere presto anche le monete che gli ballano in tasca, che sarebbero meno se cambiasse un pezzo da 5 euro. Il prelievo minimo (che in Italia non è così minimo) non andrà bene per la lotta all’evasione – perché sono contanti che possono essere usati per pagare in nero – ma favorisce certamente i consumi.
Da noi la propensione all’utilizzo del contante è la più alta a livello europeo. Gli italiani sono un popolo di «forti prelevatori». Secondo i dati del Consorzio Bancomat, all’anno fanno 845 milioni di prelievi. Il sistema bancario si è attrezzato: con 53mila Atm installati, quello italiano è uno dei network più grandi. La media del prelievo è di 170 euro. C’è chi preleva di più e chi si ferma a 60 euro, ma i ritiri inferiori sono casi più unici che rari in Italia. Questo limite, invece, è diventato ormai «famoso» da quando a fine giugno è stato imposto ai greci per evitare la fuga di capitali in attesa di un accordo tra Atene e i creditori internazionali. Tetto che è ancora in vigore.