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 2015  agosto 28 Venerdì calendario

Sicuri che bere due litri di acqua al giorno faccia bene alla salute? Un luminare della pediatria americana, Aaron E. Carrol, sfata un mito: «Nessuna prova che aiuti il fisico o rallenti l’invecchiamento». E tra i medici è polemica

Bere tanta acqua e fare moto. Bere tanta acqua e mangiare frutta verdura. Bere tanta acqua e non fumare. Il consiglio viene ripetuto da decenni da medici ed esperti come fosse un mantra. A interromperlo bruscamente arriva ora un pediatra americano. È davvero utile mandare giù otto bicchieri – circa due litri – al giorno? Se lo chiede Aaron E. Carrol sul sito del New York Times. La sua risposta è no, non serve. Non ci sono studi scientifici dai quali si possano desumere benefici certi dall’assunzione di grandi quantità di acqua, scrive. La corsa a bere in una società che, malgrado abbia ancora in parte una cultura nutrizionale disordinata, diventa sempre più salutista sarebbe del tutto inutile.
Nel suo articolo, Carrol, che insegna pediatria all’università nell’Indiana, sceglie di citare il limite degli otto bicchieri perché è quello fissato nelle campagne sanitarie americane. In occasione di una di queste, u paio di anni fa la first lady Michelle Obama lanciò l’iniziativa “Drink up!” per invitare i concittadini a bere di più. Tra l’altro, spiega sempre il pediatra, l’acqua si assume anche dal cibo, perciò il fabbisogno di liquidi è soddisfatto anche indirettamente. Mangiando frutta, ad esempio. E comunque non è necessario bere quando non si ha sete solo perché si pensa che faccia bene.
Le teorie di Carrol lasciano interdetti i medici italiani, che soprattutto non comprendono la sua prospettiva. Anche se è vero che le prove sugli effetti benefici dell’assumere tanta acqua non sono poi numerose, non bisogna dissuadere chi lo fa. «Mentre si può finire in ospedale per disidratazione, nessuno viene ricoverato perché manda giù troppa acqua, a meno che non abbia patologie particolari, ad esempio cardiologiche», dice, per esempio, il primario della medicina dell’ospedale Meyer di Firenze, Massimo Resti. «Certo, quella di portarsi dietro la bottiglietta facendo un sorso ogni tanto pensando di idratare la pelle è diventata un po’ una moda – aggiunge -Ma non è dannosa. Non bisogna far passare il messaggio che bere acqua è una cosa negativa, perché nel mondo, e anche in Italia, ci sono ancora persone che muoiono per disidratazione».
Molta attenzione bisogna avere con i bambini. «Se perdono liquidi, magari a causa di una malattia o un colpo di calore, o non li assumono, vanno facilmente in una situazione di scompenso, soprattutto quando sono molto piccoli. Quindi a fargli bere un bicchiere in più non succede niente, mentre uno o due in meno possono essere un problema». Aaron E. Carrol, tra l’altro, spiega che non ci sono prove di un miglioramento della funzione renale per chi beve molto. «È vero che mancano gli studi, perché c’è poco interesse commerciale su questo tema, giusto quello dei produttori di acque minerali. Ma sappiamo che il rene soffre la disidratrazione, e anche velocemente», dice il presidente della Società italiana di nefrologia Antonio Santoro. «Comunque, lavori scientifici sulla capacità dell’acqua di allontanare i calcoli ci sono. Il rene inoltre è un organo cosiddetto regolatorio, elimina cioè il liquido in eccesso senza problemi. Visti i rischi che corrono gli anziani che si disidratano, è giusto lanciare il messaggio che bisogna bere tanto. Il compito del medico è di non nuocere alle persone, e l’acqua in quantità non fa nulla».
Si schiera con molta convinzione contro le parole di Carrol Andrea Fabbri, professore di endocrinologia a Tor Vergata e coordinatore scientidfico della Fondazione acqua di Mineracqua, l’associazione dei produttori. «Sono contrario a quello che dice il collega americano. Bere tanto fa proprio bene, non è che non faccia male e basta. Del resto siamo fatti d’acqua ed è necessario mantenerla. Quella ricca di minerali è ancora più utile, per le donne in menopausa o gli sportivi, che possono prendere anche 3 litri e mezzo al giorno. Gli anziani, che sentono meno la sete, devono bere tanto per mantenere la lucidità: l’idratazione è utile per attività mentale. Secondo Andrea Ghiselli del Cra (Consiglio per la ricerca in agricoltura), «il problema principale non è che beviamo troppa acqua, semmai che ne beviamo poca. Su questo dobbiamo concentrarci, ed evitare che ci si idrati bevendo bibite gassate o altro».