Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  agosto 11 Martedì calendario

Dobbiamo ringraziare Gregorio Paltrinieri: con lui il dopo Pellegrini è già sistemato. Ci ha risolto un bel problema. Privo di ombre e spigoli, dotato di una simpatia naturale e trasversale alla Valentino Rossi, è il tipico fenomeno che incanta sia gli specialisti che coloro che del nuoto agonistico nulla sanno: figlie, mamme, nonne, bagnanti, bagnini

L’oro mondiale, le emozioni, la paura e la gioia di una gara col fantasma. D’accordo. Ma Gregorio Paltrinieri a Kazan ci ha anche risolto un bel problema: con lui il dopo Pellegrini è già sistemato. Quando, a Olimpiade di Rio conclusa, Federica si ritirerà, ci sarà un fuoriclasse ventunenne pronto a guidare il nuoto italiano per un bel po’. Poi ci sarà anche da capire che squadra c’è dietro di lui, ma intanto avere un leader così è una conquista importante per tutti. Greg vince e piace. Per certi aspetti ha pure più appeal della Pellegrini perché privo di ombre e spigoli, dotato di una simpatia naturale e trasversale alla Valentino Rossi. Paltrinieri è il tipico fenomeno che incanta sia gli specialisti che coloro che del nuoto agonistico nulla sanno: figlie, mamme, nonne, bagnanti, bagnini. Il traino ideale per un movimento che, dopo i grandi risultati, spera sempre di beneficiare di un’impennata di vocazioni tra i giovani.
Vedremo. Greg intanto, dopo avere festeggiato con i compagni in un ristorante italiano di Kazan, è già a Mosca dove gareggerà in Coppa del Mondo. È una tappa interessante. Prima dei 1.500 di domani, infatti, si butterà oggi nei 400 stile: «Non vogliamo farne un obiettivo futuro – spiega il suo tecnico Stefano Morini —. Ma è un passo fondamentale per migliorare la velocità di base». Greg viene da anni di evoluzione costante (da Euro 2012, doppio oro 800-1.500, a oggi ha limato oltre 9”3 nei 1.500 e 11”4 negli 800) e, se il forfait di Sun Yang non avesse fatto saltare le tabelle, qui avrebbe fatto, dice Morini, «un tempo sui 14’35». Siamo dunque ormai alla lavorazione del dettaglio.
L’operazione, come accade dal 2011, avverrà nel laboratorio del Centro federale di Ostia dove con Morini collaborano Ivo Ferretti (ex tecnico di Stefano Battistelli, argento mondiale nei 1.500 nel 1986) per la parte biomeccanica e Marco Lancissi come preparatore atletico. Più che sulla frequenza di bracciata (44/45 cicli al minuto) il gruppo si sta concentrando sull’ampiezza, con lo scopo di aumentarne l’efficacia. L’aiuto di un coreografo, poi, ha permesso a Gregorio di sviluppare, a secco, un migliore controllo del corpo. E Morini sottolinea anche come certi antichi difetti tecnici dell’allievo si stiano attenuando: «Ha fatto bene anche partenze e virate». Segno di applicazione, e qui interviene la chiave psicologica del successo del pesce veloce di Carpi. Dice il tecnico: «La nostra filosofia è non far subire l’allenamento agli atleti ma renderlo creativo contro l’inevitabile noia dei 18/20 km al giorno per 10 sedute la settimana. Greg è uno che capisce il lavoro, si interroga, studia, propone».
Dopo Mosca, ci sono un’altra tappa di Coppa a Chartres nel weekend e una breve vacanza, poi dal 7 settembre a Ostia comincerà la missione Rio. L’agenda è già preparata al minuto, con tre alture (Livigno, Arizona, Sierra Nevada), un Europeo «light» a Londra (maggio 2016) con una sola gara fra 800 e 1.500, e ingresso al villaggio olimpico solo a ridosso della gara per non disperdere energie mentali. Che, garantisce il suo maestro, sono il vero plus di Gregorio: «Da quel punto di vista è già pronto per Rio». Soprattutto adesso che nel suo database ha inserito l’unico file che mancava: che cosa fare quando un cinese scompare.