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 2015  agosto 11 Martedì calendario

I posti di lavoro stabili in sei mesi sono cresciuti del 36 per cento • Duello Italia-India sui marò • Sui migranti è scontro tra vescovi e Lega • Gli stranieri in Italia pagano 6,8 miliardi di euro di tasse all’anno • Scontri fra gang e polizia a Ferguson • Il giallo della sedicenne morta in spiaggia • Stop alle medicine dimagranti fai da te

 

Lavoro 1 Secondo l’Istat nei primi sei mesi di quest’anno i nuovi contratti a tempo indeterminato nel settore privato sono stati circa 950 mila, il 36% in più rispetto allo stesso periodo del 2014. E anche le trasformazioni dei rapporti di lavoro a termine (compresi gli apprendistati) in contratti a tutele crescenti sono aumentate del 30%. Cresce, dunque, la «quota di assunzioni con rapporti stabili sul totale dei rapporti di lavoro attivati/variati»: ora sono quattro su dieci (il 40,8%), un anno fa erano il 33,6%. Qualcosa si muove: secondo Matteo Renzi «siamo sulla strada giusta contro il precariato» e «il Jobs act è un’occasione da non perdere, soprattutto per la nostra generazione». Il premier accoglie con entusiasmo anche un altro dato, cui dedica un tweet in mattinata: «Per la prima volta dopo cinque anni cresce il numero di brevetti depositati (più 2,8%)».

Lavoro 2 Per ogni abitante pensionato, disoccupato o così scoraggiato che vorrebbe lavorare ma non cerca neanche più, in Italia c’è solo un’altra persona che un posto di lavoro lo ha. Per l’esattezza ce ne sono 1,06. (Fubini, Cds).

Marò Il caso dei due marò ha esordito ieri nel primo tribunale internazionale con un duro botta e risposta tra il rappresentante del governo italiano e la controparte indiana. Massimiliano Latorre e Salvatore Girone «non sono stati ancora tecnicamente incriminati di alcun reato» dalla giustizia indiana, eppure l’India «dimostra di disprezzare il giusto processo» considerandoli «già colpevoli con un atteggiamento che esemplifica al meglio l’impasse attuale», ha sostenuto l’ambasciatore Francesco Azzarello nell’intervento di apertura della prima udienza al Tribunale internazionale del diritto del mare (Itlos) di Amburgo. Girone, ancora trattenuto in India senza un capo d’imputazione, è «ostaggio» di Delhi, secondo Azzarello. Durante l’udienza di ieri, Azzarello ha sottolineato che «la frustrazione, lo stress, il deterioramento delle condizioni mediche delle persone direttamente e indirettamente coinvolte, minacciano un grave danno ai diritti dell’Italia. Per questo bisogna risolvere la situazione con urgenza». La risposta del governo indiano è stata altrettanto dura. «Descrivere il sergente Girone come un “ostaggio” è del tutto inappropriato e offensivo ed è dimostrato dal fatto che a entrambi i marò è stato consentito di tornare due volte in Italia», hanno obiettato. Oggi italiani e indiani risponderanno alle rispettive richieste e ci sarà spazio per le repliche. La decisione dell’Itlos sulle richieste italiane è attesa non prima del 24 agosto. [Sull’argomento leggi anche il Fatto del giorno]

Migranti 1 «Piazzisti da quattro soldi che pur di raccattare voti, dicono cose straordinariamente insulse!». Così il segretario generale della Cei, Nunzio Galantino, intervistato dalla Radio Vaticana, qualifica i leader politici che in questi giorni hanno affermato la necessità di più efficaci restrizioni all’ingresso in Italia di nuovi immigrati e profughi. Pur senza citare Matteo Salvini e la Lega, Galantino implicitamente reagisce a quanto nei giorni scorsi sia il blog del leader del M5S sia il segretario della Lega avevano detto in merito agli sbarchi. Alle parole di Francesco che domenica all’Angelus aveva detto che respingere i profughi che lasciano la propria terra via mare in cerca di una vita dignitosa è un atto criminoso, Salvini aveva risposto che «respingere i clandestini» è «un dovere». Mentre per il blog di Grillo ci vorrebbe meno accoglienza e più respingimenti. Ma ancora ieri Salvini ha voluto dire la sua. Sentite le parole di Galantino, ha reagito: «La mia polemica non è contro la Chiesa ma contro chi straparla o ci guadagna». E ancora: «Ricordo monsignor Maggiolini, altro che Galantino: valeva dieci monsignor Galantino. Diceva, anni fa, che era in corso una invasione. Ma ora c’è qualcuno che fa politica a nome della Chiesa».

Migranti 2 Tra i 5 milioni di “nuovi italiani” si cela un popolo di contribuenti: 3 milioni e mezzo di persone, che dichiarano al fisco oltre 45 miliardi di euro l’anno e ogni anno portano nelle casse dell’Agenzia delle entrate 6,8 miliardi di euro. A mappare le dichiarazioni dei redditi 2014 dei nati all’estero è la fondazione Leone Moressa. In testa ci sono i romeni (con oltre 6,4 miliardi), seguiti da albanesi (3,2), svizzeri (2,8) e marocchini (2,4). Le donne sono meno della metà: 43,9% (rispetto al 48% delle italiane), visto la presenza di molte straniere inattive. Per alcune nazionalità dell’Est Europa, impiegate prevalentemente come colf e badanti, si raggiungono invece percentuali ben più alte: è il caso dell’Ucraina (le donne contribuenti sono il 75,9%) e della Moldavia (60,7%). Non solo: nonostante la crisi, i redditi dichiarati dai nati all’estero sono aumentati dell’1,8% nell’ultimo anno. Il record di crescita va a cinesi (più 8%) e moldavi (più 7,3%). (Polchi, Rep)

Ferguson Il primo anniversario della morte di Mike Brown, il diciottenne nero ucciso da un poliziotto bianco, ha riportato Ferguson al punto di partenza, la violenza fra cittadini e agenti. Per tutta la giornata si sono svolte manifestazioni pacifiche. Fino a quando è calata la notte. A quel punto, come accadeva durante le proteste dell’anno scorso, criminali e provocatori hanno preso il posto della gente normale. Un saccheggiatore ha rubato la cassa di un negozio, cercando di scappare, ma pesava troppo ed è stato costretto ad abbandonarla. La polizia allora si è schierata davanti alle vetrine di West Florissant Avenue. Le pistole hanno iniziato a sparare, con le telecamere che riprendevano le immagini, e Ferguson è tornata al Far West. In un caso almeno, trasmesso poi dalle tv, erano membri di un gruppo che attaccavano quelli di una gang rivale, nascosti dietro un’auto. Quattro agenti in borghese hanno inseguito dentro un parcheggio un ragazzo, che si è girato e ha preso di mira la loro auto. I poliziotti hanno risposto al fuoco e lui è caduto: si chiama Tyrone Harris, 18enne di St. Louis. Ora sta in ospedale con la vita appesa ad un filo. Aveva una pistola calibro 9 rubata. Su di lui pendono ora 10 capi d’accusa. Il padre del giovane racconta un’altra versione: «Tyron era disarmato». Il bilancio finale è stato di almeno quattro sparatorie, un ferito grave e 4 arresti.

Giallo Ilaria Boemi, 16 anni, capelli rasati, piercing al naso e sulle labbra, perle conficcate nella lingua, è stata trovata morta, la bava bianca alla bocca, sulla spiaggia del lungomare Ringo di Messina. Ilaria si era allontanata dal gruppo di amici con cui stava bevendo una birra per cercare una pasticca d’ecstasy. La polizia cerca due giovani sconosciuti che erano con lei, un maschio e una femmina, che hanno prima dato l’allarme ma poi sono fuggiti, forse per paura. Il referto parla di arresto cardiaco, ma per capirne di più bisognerà aspettare l’autopsia di oggi. Nella zona in cui è stata trovata non ci sono discoteche, ma alcuni lidi in cui si balla. Ilaria è stata identificata dalla mamma, preoccupata perché non l’aveva vista rincasare. Su Facebook la ragazzina ha 1247 amici e scrive di essere «fidanzata ufficialmente» dal 21 aprile. Le piacevano Lady Gaga, Solar Sonika, Fabri Fibra, Rancore & dj Myke. Dai testi delle loro composizioni tirava fuori pensieri cupi, riportati in bacheca: «Se ti fidi delle persone finisce che ti spari un colpo in testa, avrei realizzato il mio sogno se fosse stato fare una vita di merda», «Il buio è più denso ed io non riesco a trovarci un senso».

Dimagranti Il Ministro della salute, Beatrice Lorenzin, ha firmato ieri il decreto che «vieta le preparazioni magistrali», ossia quelle composte nei laboratori delle farmacie, di sette principi attivi che, spesso combinati tra loro, sono indiziati di aver provocato dal 2004 ad oggi la morte di almeno quattro persone e la paralisi da ictus di un’altra. Per i sette principi attivi, il divieto non scatta se venduti sotto forma di pillole prodotte industrialmente e regolarmente autorizzate per curare cose come ansia, depressione, diabete, ipertensione ed epilessia. «Ma le stesse sostanze diventano pericolose per la salute, con effetti su sistema nervoso centrale e cardiovascolare, se utilizzate in associazione tra loro e dispensate a scopo dimagrante», spiega Luca Pani, direttore generale dell’Aifa, l’Agenzia italiana del farmaco, che ha spinto la Lorenzin a prendere provvedimenti. I principi attivi che non si potranno più preparare e prescrivere per perdere peso sono: il triac e la metformina, anti-diabetici che aiutano a dimagrire; il clorazepato e la fluoxetina, entrambi antidepressivi che inibiscono lo stimolo della fame ma che possono generare collassi da ipotensione; il diuretico furosemide; il bupropione, un antidepressivo utilizzato anche per smettere di fumare e che tra gli effetti collaterali ha quello di provocare vomito; il topiramato, anti-epilettico utilizzato anche per alcune forme di emicrania, che però fa perdere peso ed appetito, con i non trascurabili effetti collaterali di provocare istinti suicidi, lapsus della memoria e difetti della nascita in caso di donne incinta.

(a cura di Roberta Mercuri)