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 2015  luglio 30 Giovedì calendario

Mentre infuriano contese stellari e miliardarie di esclusive e Champions e scippi e controscippi per il calcio in tv, c’è un dato che in maniera costante punta verso l’alto: ovvero il numero di quelli che via computer, smartphone o quello che capita si collegano alle dirette scritte dei siti che raccontano le partite live, aggiornando minuto per minuto, sintetizzando le azioni, dando conto delle occasioni da gol etc

La partita? Me la leggo. Mentre infuriano contese stellari e miliardarie di esclusive e Champions e scippi e controscippi per il calcio in tv, c’è un dato che in maniera costante punta verso l’alto: ovvero il numero di quelli che via computer, smartphone o quello che capita si collegano alle dirette scritte dei siti che raccontano le partite live, aggiornando minuto per minuto, sintetizzando le azioni, dando conto delle occasioni da gol etc.
I numeri di Repubblica.it, per dire, sono indicativi, le curve salgono verso l’alto, con la nuova apposita app per il telefonino è ancora più facile: i dati della passata stagione mettono in fila le grandi sfide della A e della Champions, Lazio-Roma, Real-Juve, Juve-Inter (che ha il top di contatti nell’ultimo campionato, poco sotto i centomila, mentre nel maggio 2015 gli utenti complessivi hanno sfiorato il milione di unità), insomma una tendenza in netta salita e costante.
È il “secondo schermo” come dice chi ne sa, certo, ma di questi tempi è anche lettura e basta, lontano dai luoghi di lavoro, dalle tv e dai computer fissi, in pieno calcio estivo: trepidando magari mentre si passeggia su un sentiero di montagna per l’indimenticabile amichevole della Juve a Danzica, ieri (va parecchio il maiuscolo, al 90°MANDZU-KIC GOL! – e va detto che nell’occasione il gol meritava in effetti tutte le maiuscole del caso). Ovvero, bisogna provare a immaginare un utente che durante la stagione regolare tiene acceso il computer a caccia di conferme, vuole essere sicuro di aver visto bene quello che sta passando in tv, o vuole avere sott’occhio il riassunto veloce di quanto accaduto finora (“Chi ha fatto palo?” di fantozziana memoria): ma di questi tempi, con gli utenti del calcio pay quasi sull’orlo di una crisi di nervi perché chi aveva la Champions, Sky, non l’ha più, ora ce l’ha Mediaset, servono due abbonamenti, o forse ne basta uno, ma devi passare da uno all’altro e non è mai come dirlo, ma forse ancora e magari presto Sky si prenderà Premium e allora conviene aspettare… Al diavolo.
Meglio qualcosa che somigli alla radiolina di una volta: però usare davvero la radiolina, beh, non è più cosa, ammesso che ne esistano ancora, di quelle piccole, in rari esemplari che vengono conservati come reliquie e riparati da uno solo in Italia, un anziano elettricista molisano che sta diventando miliardario. La radiolina, appunto, no: però c’è lo smartphone, per cui puoi sbirciare tranquillamente l’andamento della partita e aspettare MANDZUKIC maiuscolo dando invece agli altri l’impressione che stai facendo cose infinitamente più nobili, controllare il Nasdaq, aggiornare la pagina Facebook, litigare tre giorni con Gasparri. Invece vuoi solo sapere se la tua squadra in estate somiglia di più all’Inter di Mancini o alla Juve di Allegri: nel secondo caso hai MANDZUKIC a regalarti il sogno, nel primo hai Icardi, minuscolo, che non segna nemmeno per combinazione ma puoi consolarti eccome e senza neppure distogliere lo sguardo dallo smartphone: salti sulle foto della di lui compagna Wanda che prende il sole in piscina e ti ritrovi comunque immerso in una eccitante, quasi scultorea, modernità.