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 2015  luglio 07 Martedì calendario

Nel quartier generale del 1500, il centralino del ministero della Salute per aiutare chi ne ha bisogno durante questi giorni di forte afa su tutta l’Italia. Tra richieste di aiuto, domande sul tempo e consigli medici

Sesto piano del ministero della Salute all’Eur, alla fine di un lungo corridoio si apre la stanza a621, una sala con dieci computer, almeno quattordici-quindici apparecchi telefonici, una grande tv sintonizzata sui programmi di informazione, e una decina di persone sedute a rispondere alle chiamate. È il quartier generale del numero gratuito 1500 attivo da ieri dalle 9 alle 18, sabato e domenica compresi, per aiutare chi ne ha bisogno durante questi giorni di forte caldo su tutta l’Italia. 
È il primo giorno, in genere il più difficile in questo tipo di lavoro, il numero non è ancora molto conosciuto, le linee telefoniche non funzionano ancora come dovrebbero, eppure arrivano 300 telefonate con le richieste più disparate. Il grande caldo, certo, ma non solo. Ci sono persone che chiamano per chiedere le previsioni meteo ed altri che vogliono sapere che cosa mangiare e quando uscire ma in realtà vogliono soprattutto parlare con qualcuno e sentirsi rassicurati sul proprio modo di vivere. Ad un certo punto chiama un signore dalla Campania, vuole sapere dove lasciare del materiale edilizio. «Il nostro dovere è di rispondere comunque a tutti, anche quando si tratta di domande che non ci competono. In questo caso ho detto di rivolgersi al Comune. Se possiamo diamo anche i numeri di telefono», spiega Francesca Zaffino, coordinatrice del servizio.
Ci sono gli operatori del primo livello di aiuto, 40 tecnici del ministero che si alternano per rispondere alle richieste più semplici. E poi ci sono i dirigenti medici, 60 professionisti a cui vengono rivolte le domande più complesse, sono dottori, farmacisti, chimici, psicologi e anche veterinari perché capitano anche persone che chiedono aiuto per i loro animali domestici. 
Chiama una signora da Pistoia, soffre di ipertensione. «Ho misurato la pressione, è molto bassa, posso sospendere la terapia?». L’operatrice del ministero consiglia prudenza: «Monitorare più spesso la pressione, non basta un solo valore, e non interrompere la terapia senza aver prima chiesto al medico curante». Chiama una signora da Pordenone, ha 53 anni, soffre di pressione bassa con svenimenti. «Ho un treno per Bologna nei prossimi giorni, viaggerò con un bambino e diverse valigie pesanti. Dovrò restare per più di un’ora alla stazione di Bologna ad aspettare la coincidenza, mi conviene partire?» Le previsioni non sono favorevoli, le spiega una delle operatrici di primo livello. «Bologna fino a mercoledì sarà una delle città a maggiore rischio per il caldo. Deve proprio partire?»
Da Parma arriva la richiesta di aiuto di un’infermiera. Sta assistendo una persona agli arresti domiciliari. «Come si fa a chiedere l’assistenza domiciliare?». È una domanda molto particolare, risponde una delle professioniste del secondo livello di assistenza: «Conosco la procedura per l’assistenza domiciliare e ho provato comunque a dare una mano anche se la richiesta non era di nostra competenza». 
Da Ferrara una signora di 75 anni ha problemi di cuore. «Ho una visita prenotata per il 20 luglio? Devo anticiparla?». In questi casi il consiglio è di rivolgersi sempre al medico curante. «Signora, io non conosco la sua situazione clinica, soltanto lui può valutare l’urgenza della visita».