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 2015  luglio 07 Martedì calendario

La Grande Guerra twittata dai liceali. Così alcuni studenti di Teramo hanno deciso di raccontare giorno per giorno quei sanguinosi anni in 140 caratteri. Le notizie vengono scovate in biblioteca o dagli archivi informatici tramite la consultazione dei quotidiani di cento anni. Un progetto, partito il 28 luglio dell’anno scorso, che è piaciuto anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che riceverà i ragazzi in udienza privata

«Era tornato a casa pochi giorni prima e, quasi consapevole del fatto che dovesse morire, salutò tutti per l’ultima volta. Fa male pensarci». Alessia Coruzzi ha diciannove anni, la stessa età che aveva il fratello della sua bisnonna quando perse la vita in battaglia. La crudeltà della Prima guerra mondiale ha attraversato quattro generazioni senza perdere d’intensità. La ragazza continua: «Si chiamava Nicola D’Angelo ed era un soldato del trentanovesimo reggimento della fanteria. Morì sul Piave il 26 ottobre 1918 e il suo corpo non fu mai ritrovato». Alessia ha deciso di rendere omaggio alla memoria di quel lontano giovane zio e a quella dei «ragazzi del ‘99», chiamati così perché prelevati neanche diciottenni dagli elenchi di leva del 1899 e impiegati nei giorni successivi alla disfatta di Caporetto, dove serviva. Lo fa, insieme ad altri coetanei, raccontando giorno per giorno quei sanguinosi anni sul profilo Twitter #LaGrandeGuerra. Il profilo è collegato al portale www.ragazzidel99.it ed entrambi sono l’espressione di un progetto nato un anno fa all’interno del liceo scientifico «Albert Einstein» di Teramo. «Mi tocca da vicino – ammette Alessia – e ora ha cambiato il mio modo di vedere le cose. Non riesco a pensare che a quell’età morissero così giovani in guerra mentre noi trascorriamo spensierati il tempo libero con la famiglia e gli amici».
Lo staff del progetto è composto da dodici persone: otto di loro lavorano come «storici» (oltre ad Alessia Coruzzi ci sono Lilith Taraschi, Davide Di Giacinto, Marco Matani, Domenico Mattiucci, Michelangelo Ierace, Federico Cioschi e Pietro Oreglia) e quattro come «sviluppatori» (Federico Pomponii, Davide Di Carlo, Davide Barbieri, Lorenzo Camaione). A coordinare il lavoro degli studenti è un ex allievo del liceo scientifico «Einstein», Vincenzo Di Nicola, l’informatico di origini abruzzesi noto per aver fondato negli Stati Uniti la startup «GoPago» la cui tecnologia, successivamente, è stata acquistata da Amazon. È stata sua l’idea, ben accolta dal preside Rosario Sergio Di Luciano, di far raccontare agli studenti la Prima guerra mondiale con cinguettii quotidiani da 140 caratteri. «L’Italia di allora – sottolinea Di Nicola – era attraversata da una crisi ben peggiore, che i ragazzi del ’99 contribuirono a farci superare».
Le notizie vengono scovate in biblioteca o dagli archivi informatici tramite la consultazione dei quotidiani di cento anni fa e trasformate in tweet. Da, «è Riccardo Di Giusto il nome del primo caduto italiano, non aveva neanche 20 anni», pubblicato il 24 maggio 2015 e corrispondente all’analoga data di cento anni fa, a «Gli austriaci usano gas letali in Carnia. Le armi chimiche colpiscono anche sul fronte italiano», del primo luglio scorso. «Abbiamo creato da zero il sito – spiega Federico Pomponii – e carichiamo periodicamente gruppi di notizie che poi vengono pubblicate a un’ora predefinita in modo automatico. In media pubblichiamo cinque o sei notizie al giorno».
La vita di un secolo fa scorre parallela a quella vissuta oggi dagli studenti. E il paragone è un pugno nello stomaco. «I soldati erano giovanissimi – dice Davide Di Giacinto – e a volte disertavano non perché lo volessero, ma perché impazzivano di fronte all’orrore. E quelli che riuscivano a tornare spesso non erano capaci di riprendere una vita normale». Finora #LaGrandeGuerra» ha prodotto 2.228 tweet. Il progetto, che è partito il 28 luglio dell’anno scorso (anniversario dello scoppio del conflitto) e terminerà il 4 novembre 2018 (ricorrenza dell’armistizio di Villa Giusti), è piaciuto anche al Capo dello Stato Sergio Mattarella, che riceverà i ragazzi oggi pomeriggio in udienza privata.