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 2015  luglio 03 Venerdì calendario

Comunicazioni incomprensibili. Galli della Loggia: «"In conformità a quanto previsto dal contratto le comunichiamo che a partire dal (…) alla sua fornitura sarà applicato un prezzo fisso e invariabile pari a 0,39 euro/Smc, in sostituzione dell’importo a copertura della “’materia Prima Gas’ che, prendendo a riferimento il consumo di una famiglia tipo, rappresenta circa il 60% della spesa complessiva per il gas, esclusa IVA e imposte". Sfido qualunque persona di media intelligenza a capire un’acca di queste righe che sembrano tratte da un monologo di Roberto Benigni, e che invece si leggono in una lettera spedita nei giorni scorsi da Enel Energia Spa, naturalmente per comunicare un rincaro ai suoi clienti»

«In conformità a quanto previsto dal contratto le comunichiamo che a partire dal (…) alla sua fornitura sarà applicato un prezzo fisso e invariabile pari a 0,39 euro/Smc, in sostituzione dell’importo a copertura della “materia Prima Gas” (pari alla somma delle componenti Cmem, a copertura dei costi di approvvigionamento del gas naturale nei mercati all’ingrosso, e CCR, a copertura dei costi delle attività connesse alle modalità di approvvigionamento del gas naturale all’ingrosso) che, prendendo a riferimento il consumo di una famiglia tipo (abitazione di residenza, 1.400 Smc di consumo annuo), rappresenta circa il 60% della spesa complessiva per il gas, esclusa IVA e imposte». Sfido qualunque persona di media intelligenza a capire un’acca di queste righe che sembrano tratte da un monologo di Roberto Benigni, e che invece si leggono in una lettera spedita nei giorni scorsi da Enel Energia Spa, naturalmente per comunicare un rincaro ai suoi clienti (tra cui non c’è chi scrive).
   Un paio di cose si capiscono, però. Ad esempio l’arroganza con la quale in Italia le grandi aziende fornitrici di servizi trattano i consumatori: centralini che non rispondono, tempi lunghissimi per ogni riparazione, e appunto un modo di comunicare infarcito di tecnicismi che non ci si cura di spiegare, in un italiano incomprensibile, ispirato a un’autoreferenzialità sussiegosa che si spiega con la consapevolezza della virtuale impunità di cui sanno di poter godere. Perché l’altra cosa che si capisce, infatti, è la fisiologica latitanza delle cosiddette Authority, le quali anziché vigilare come dovrebbero su questo o quel settore – nel nostro caso l’energia – e proteggere i consumatori (per esempio garantendo la comprensibilità delle comunicazioni), perlopiù incarnano, invece, altrettante sinecure per ex politici in disarmo interessati solo ai loro alti stipendi e a non disturbare gli interessi che in teoria dovrebbero controllare.