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 2015  luglio 02 Giovedì calendario

E nemmeno questa scadenza è stata rispettata dal governo Renzi. L’Anagrafe sulle condizioni delle scuole italiane continua a essere un’utopia. Il Ministero dell’Istruzione aveva promesso per il 30 giugno la pubblicazione dei dati attesi ormai da quasi vent’anni e che dovrebbero essere un atto automatico. Siamo a luglio, a quanto si apprende dal ministero i dati sarebbero arrivati ma vanno elaborati

E nemmeno questa scadenza è stata rispettata e l’Anagrafe sulle condizioni delle scuole italiane continua ad essere un’utopia. Il Ministero dell’Istruzione aveva promesso per il 30 giugno la pubblicazione dei dati attesi ormai da quasi venti anni e che dovrebbero essere un atto automatico. Siamo a luglio, a quanto si apprende dal ministero i dati sarebbero arrivati ma vanno elaborati quindi Cittadinanzattiva ha depositato un ricorso per chiedere l’ottemperanza del Miur rispetto a quanto imponeva la sentenza esecutiva del Tar del Lazio del 2014.
«Con questa azione – spiega Adriana Bizzarri, coordinatrice nazionale Scuola di Cittadinanzattiva – abbiamo chiesto al Giudice amministrativo di assegnare un termine di 30 giorni al Ministero dell’Istruzione e, in caso di ulteriore inadempimento, di nominare un commissario ad acta che provveda in via sostitutiva alla pubblicazione dei dati dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica ad oggi in possesso del Miur». A quanto sembra nemmeno con il governo Renzi si riesce a venire a capo di quello che si sta trasformando in uno dei misteri più fitti della Repubblica Italiana, capire in che stato si trovano gli edifici scolastici, di che cosa hanno bisogno per essere messe in sicurezza. Sembrava di essere arrivati alla soluzione parziale del mistero lo scorso 22 aprile come era stato annunciato dalla ministra Stefania Giannini e dal sottosegretario Davide Faraone, Ma alcune regioni non avevano risposto all’appello, quelle in condizioni peggiori: Lazio, Campania, Sicilia, Sardegna, Basilicata e Molise. Si sapeva da tempo che i dati erano parziali ma il pomeriggio del 21 aprile era stato precisato che non ci sarebbe stata alcuna pubblicazione di dati e si rinviava tutto a fine giugno.
Di fronte all’ennesimo rinvio Cittadinanzaattiva ha deciso di passare ancora una volta all’azione: «Queste sei regioni coprono il 35% di tutte le scuole del Paese, 14.522 su 41.383. Continuare a decidere di investire fondi (preziosissimi!) anche su queste sei regioni – continua Bizzarri – senza conoscerne le reali urgenze, determinarne le priorità e programmarne gli interventi, è un modo di procedere contraddittorio e sbagliato. Eppure è quello che si sta facendo con i recenti provvedimenti che, ovviamente, comprendono anche le sei regioni inadempienti. Questa azione è oggi ancora più urgente e necessaria in quanto lo strumento dell’Anagrafe dell’Edilizia scolastica consente sia un’oculata programmazione degli interventi già previsti dal Governo e per quelli futuri, ad opera degli Enti preposti, sia di controllare l’efficacia di quanto si sta realizzando, sia di far conoscere alle famiglie le condizioni effettive delle scuole frequentate dai propri figli».