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 2015  luglio 02 Giovedì calendario

Waleed Bin Talal, il principe che donerà 30 miliardi di dollari a donne e poveri. L’uomo che controlla parte di Twitter e di Apple, oltre alle catene alberghiere più famose del mondo, si priverà del suo intero patrimonio personale: «Il denaro andrà a Paesi musulmani e non, e sarà usato in diversi campi, dal dialogo interculturale alla cura di malattie, per far arrivare energia elettrica nelle zone più remote, costruire orfanotrofi e scuole e per sostenere i diritti delle donne». A lui resta la sfida di ricominciare da zero: «Spesso mi chiedono perché non mi ritiro, la risposta è che mi diverto così. Anzi, siamo solo all’inizio»

Nel suo ufficio all’ultimo piano della Kingdom Tower, il grattacielo più bello di Ryad, tutto ricorda l’immensa ricchezza del principe Waleed Bin Talal: ci sono le foto dei suoi incontri con gli uomini più importanti del mondo, i loghi delle tante società di cui è proprietario o azionista, le riviste delle copertine più prestigiose a lui dedicate. E i modellini dei suoi aerei privati, primo fra tutti il Boeing 747 con i rivestimenti d’oro. L’uomo che da decenni ama stupire il mondo con la sua immensa ricchezza ieri ha lasciato ancora una volta tutti a bocca aperta: questa volta però non con l’ennesimo acquisto miliardario ma annunciando che nel giro di qualche anno donerà in beneficenza il suo intero patrimonio personale, valutato dall’agenzia specializzata Bloomberg in oltre 30 miliardi di dollari. «Il mio dono andrà a Paesi musulmani e non – ha detto – e sarà usato in diversi campi, dal dialogo interculturale alla cura di malattie, per far arrivare energia elettrica nelle zone più remote, costruire orfanotrofi e scuole e per sostenere i diritti delle donne».
Bin Talal ha spiegato che la donazione non influirà nelle attività della Kingdom Holding, la società che controlla al 95% e tramite la quale detiene partecipazioni in colossi come Four Seasons, Twitter e Citigroup: darà via la sua ricchezza da privato cittadino. Un privato cittadino alquanto speciale: nipote del fondatore del regno saudita, Abdulaziz Ibn Saud, Waleed Bin Talal è da anni la faccia del mondo arabo nel mondo degli affari mondiali. Amico personale di Silvio Berlusconi e di Rupert Murdoch, ricevuto regolarmente alla corte britannica come negli uffici più importanti di Wall Street, controlla parte di Twitter e di Apple: oltre alle catene alberghiere più famose del mondo. In un Paese conservatore come l’Arabia Saudita, è teoricamente un progressista, che parla a favore dei diritti delle donne e della stampa indipendente: ma si è sempre tenuto lontano dalle beghe della politica, ha giurato fedeltà agli zii che si sono succeduti sul trono e si è impegnato a costruire una ricchezza che ha superato quella dei vari sovrani.
Con la mossa di ieri, Bin Talal si mette al passo con i più grandi miliardari del mondo: negli ultimi anni, donare parte del proprio patrimonio in beneficenza sembra essere diventata una moda. Bill Gates e Warren Buffet hanno aperto la strada, seguiti da Mark Zuckerberg e Michael Bloomberg. Lo stesso Bin Talal ha già versato più di tre miliardi di dollari alla fondazione benefica del patron di Microsoft: ma la donazione dell’intero patrimonio personale di uno degli uomini più ricchi del mondo (il più ricco del mondo arabo) supera tutto. I critici potrebbero dire che non ci vorrà molto al principe per riprendersi: solo nel 2014 la sua ricchezza è aumentata del 12,7% rispetto all’anno precedente. Ma chi parla così non conosce Waleed Bin Talal: arrogante e sfrontato ma anche alla costante ricerca di avventura e di un nuovo modo per stupire il prossimo. «Spesso mi chiedono perché non mi ritiro – disse a Repubblica due anni fa – la risposta è che mi diverto così. Anzi, siamo solo all’inizio: il lavoro fatto finora è solo una preparazione per il futuro». Ricominciare da zero, o quasi, è una sfida degna di lui.