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 2015  luglio 01 Mercoledì calendario

Salvini, le banche e la gara a chi la spara più grossa. Padellaro: «Naturale quindi che nel suo demenziale invito a ritirare i risparmi dalle banche italiane, il leader leghista sia come il Gianni Binacchi che vince la Gara di Matematica di Cesare Zavattini aggiungendo “più uno” ai miliardi di miliardi di miliardi (di cazzate, nel caso in esame) del suo avversario»

«Per dare un segnale all’Europa, ritirerei i soldi dalle banche italiane», ha detto Matteo Salvini alla Zanzara, su Radio24, un programma fondato sulla riuscita contaminazione tra politica e farsa. Del resto, la miscela serio-ridicolo sembra essere la cifra mediatica dominante della cosiddetta classe dirigente, che sulla Grecia come sul terrorismo o altra tragedia contemporanea riesce a mandare in vacca qualsiasi riflessione sensata pur di spararla grossa. In ciò agevolati dal format Sangue e Arena dei talk-show, dove orrore e decapitazioni sono parte del tutto ciò che fa spettacolo (un po’ come nei video dell’Is ma con molto meno sangue). Esemplare nel suo genere il servizio sulla strage di Sousse, in onda l’altra sera su Dalla vostra parte di Del Debbio (una nostra debolezza, lo ammettiamo): una terrificante sequela di ammazzamenti islamici interrotta, zac, dallo spot con l’incidentato Bruce Willis sul furgoncino di un villico che vanta una superconnessione, il tutto accompagnato dalle note leggiadre di Voglio vivere così col sole in fronte. Naturale quindi che nel suo demenziale invito a ritirare i risparmi dalle banche italiane, il leader leghista sia come il Gianni Binacchi che vince la Gara di Matematica di Cesare Zavattini aggiungendo “più uno” ai miliardi di miliardi di miliardi (di cazzate, nel caso in esame) del suo avversario.