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 2015  luglio 01 Mercoledì calendario

Il boom degli ex in fuga. La tecnica del ghosting, ovvero lasciare una persona senza dirglielo. Secondo uno studio You-Gov/Huffington Post è emerso infatti che, su mille americani interpellati, l’11 percento si sono prima o poi comportati “come dei fantasmi”, almeno una volta nella vita. In fondo la prima a farlo è stata Chalize Theron con Sean Penn

Sino a non molto tempo fa Sean Penn e Charlize Theron erano una coppia felice: apparivano in prima fila alla sfilate di moda, presenziavano ai festival cinematografici e si abbracciavano sulla spiaggia. Di recente, però, si è diffusa la notizia che la signora Theron abbia smesso di rispondere alle chiamate e agli sms di Penn: ha fatto “ghosting”, si è dileguata “come un fantasma”. Il termine ghost, fantasma, viene ormai declinato come un verbo per indicare il gesto di chi sceglie di porre fine a un rapporto sentimentale tagliando ogni contatto e ignorando i tentativi dell’ex partner di farsi vivo. La parola ghosting è già entrata a far parte del lessico dei sondaggi: da un’indagine condotta nell’ottobre del 2014 da You-Gov/Huffington Post è emerso infatti che, su mille americani interpellati, l’11 percento avevano, almeno una volta nella vita, lasciato qualcuno facendo sparire le proprie tracce come un fantasma. Secondo uno studio più informale di Elle e basato su 185 individui, il 16,7 percento degli uomini e il 24,2 percento delle donne si sono prima o poi comportati “come dei fantasmi”.
Justine Bylo, 26 anni, account manager nell’editoria, ha provato in prima persona che effetto fa trovarsi di fronte a “un fantasma”. Dopo aver frequentato per circa otto mesi un uomo, lo invitò ad accompagnarla a un matrimonio. Con l’avvicinarsi del giorno, però, il tipo smise di rispondere ai suoi sms e lei finì per presentarsi alla cerimonia da sola. Qualche settimana fa, ha scoperto che all’epoca lui frequentava un’altra. «Mi capita talmente spesso che ormai me lo aspetto», afferma Bylo. «Le persone non si assumono più alcuna responsabilità perché possono nascondersi dietro ai telefoni». Un’esperienza meno drammatica ma altrettanto spiazzante la racconta il 29nne Aaron Leth, redattore di moda. Frequentava un uomo da circa un mese, quando questi svanì del tutto proprio la sera in cui i due avevano fatto la spesa per una cenetta da cucinare insieme. «È andato a casa a fare un pisolino», ricorda Leth. «Mi ha detto ‘Ti chiamo dopo’, Aspetto ancora dopo due anni».
Molti di coloro che hanno fatto ghosting si dicono dispiaciuti e parlano di paura, insicurezza, immaturità. L’attrice Jenny Mollen, 36 anni, entusiasta utente di Twitter e autrice di Mi piaci per come sono, una raccolta di saggi, frequentava un uomo da tre mesi quando un giorno decise di estrometterlo dalla propria comunicandogli che sua nonna era morta. La nonna era in effetti deceduta, ma mesi addietro. «Una notte si presentò a casa mia bussando insistentemente alla porta e feci finta di non esserci», racconta la donna. «Ero giovane e avevo paura di deludere gli altri». Secondo lei, coloro che svaniscono nel nulla lo fanno sulla scia di un disperato bisogno di essere amati, anche dopo una rottura. «Sparendo completamente eviti di dover fare i conti con una persona che te è arrabbiato con te e di fare la figura del “cattivo”». Joe Stahl, 15 anni, frequentava un ragazzo da quasi un anno quando tra i due scoppiò una lite. «Mi sentivo impotente per non riuscire ad essere per lui la persona che avrei voluto. È per questo che decisi di far perdere le mie tracce».
Una domanda inevitabile: che la tecnologia abbia peggiorato la situazione? Difficile stabilirlo.
Di certo le nuove numerose opportunità che abbiamo di vedere il nostro ex interagire con altri mentre ci ignora rende tutto più doloroso. Per Anna Sale, 34 anni, conduce e dirige il podcast Death, Sex & Money sulla WNYC, i social media permettono di evitare le conversazioni spinose. «Le persone sono sempre meno disposte ad affrontare di persona gli argomenti più delicati», spiega. «Quindi preferiscono ignorarli del tutto, lasciando che il tempo faccia il suo corso».
Eppure, anche se il ghosting è forse sempre più socialmente accettabile, Anna Sale ritiene che un rapporto duraturo, anche tra persone famose, debba essere gestito con un minimo di dignità. «Uscendo con qualcuno per più di tre volte ti sei dimostrata interessata, e scomparendo a quel punto si genera nell’altro una grande confusione», spiega, aggiungendo: «La fine di un rapporto può tormentarti a lungo».