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 2015  luglio 01 Mercoledì calendario

Finisce l’era del roaming. Dal giugno 2017 chiamare o mandare messaggi o scambiare dati all’estero costerà come in Italia e da aprile 2016 le nuove tariffe costeranno il 75% in meno rispetto a oggi. Una buona notizia

Buone notizie per chi va in vacanza all’estero. Dopo due anni di trattative arriva l’accordo che abolisce dal giugno 2017 le tariffe di roaming in tutti i ventotto Paesi dell’Unione Europea: da quella data chiamare o mandare messaggi o scambiare dati all’estero costerà come in Italia (o nel Paese in cui si è stipulato il contratto). Mentre cosa accadrà alle tariffe di chi sta in modo semipermanente all’estero o risiede in uno Stato diverso da quello del proprio operatore deve essere ancora definito.
La battaglia della Commissione per abbassare i costi del roaming è cominciata una decina di anni fa e dal 2007 i costi per telefonare all’estero e mandare messaggi sono scesi dell’80%, mentre per lo scambio di dati del 91%. Da aprile 2016 diventerà ancora più economico: agli operatori sarà concesso di caricare fino a 5 centesimi al minuto nelle chiamate, 2 centesimi a sms, 5 centesimi per ogni megabyte scambiato (Iva esclusa). Le nuove tariffe costano il 75% in meno rispetto al roaming attuale.
L’accordo è stato raggiunto dopo una maratona di dodici ore tra Commissione, europarlamento e Consiglio Ue nella tarda notte di lunedì. «Va ringraziata la presidenza lettone per la mediazione svolta», ha spiegato il sottosegretario allo Sviluppo economico con delega alle Telecomunicazioni, Antonello Giacomell, sottolineando però che «gli aspetti tecnici ancora devono essere scritti e non sono di dettaglio: lavoreremo perché non svuotino il senso dell’accordo di oggi o determinino rischi di slittamenti sostanziali degli effetti». In particolare resta da definire il «fair use», cioè la clausola di utilizzo corretto del roaming per evitare che un consumatore acquisti una carta sim in un Paese dove i servizi costano molto meno e usarla poi in un altro dove i prezzi sono molto più alti. Sarà la Commissione europea a definire i dettagli per il «fair use» entro dicembre 2016, cioè entro sei mesi dall’abolizione del roaming. Nella sua valutazione l’esecutivo Ue terrà conto dell’evoluzione dei costi nei ventotto Stati e del livello di convergenza dei prezzi domestici nella Ue, ma anche dei rischi di una possibile distorsione della concorrenza legati alle offerte locali degli operatori.
Con l’accordo per la prima volta viene introdotto il principio della neutralità della rete nella legislazione europea. Chi naviga potrà decidere liberamente di accedere ai contenuti, non sarà più possibile bloccare o rallentare senza motivo certe utilizzazioni di Internet così come non sarà autorizzata la concessione di un trattamento privilegiato a pagamento. È l’«Internet aperto»: tutto il traffico sarà trattato allo stesso modo tranne che in casi eccezionali di interesse generale.