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 2015  giugno 30 Martedì calendario

Mondazzoli, un’affaire da 135 milioni di euro. L’offerta di Mondadori è stata presentata ieri, ora Rcs convocherà un cda straordinario, ma tutto fa pensare che verrà accettata. Il futuro colosso che si prenderà il 40% del mercato italiano dovrà passare anche il vaglio dell’Antitrust che però non dovrebbe porre grossi problemi. Quindi, proteste a parte, pare che questo matrimonio si farà

L’offerta è scattata ieri, come previsto, e trattandosi di società quotate in borsa se n’è avuta conferma a mercati chiusi: la Mondadori ha fatto la sua proposta vincolante per acquistare la Rcs libri. A livello ufficiale non si fanno cifre, ma ufficiosamente si sa che dovrebbe aggirarsi intorno ai 135 milioni di euro, come già anticipato. 
Ora Rcs convocherà un cda straordinario, e tutto fa pensare che l’offerta verrà accettata. Il futuro colosso Mondadori-Rizzoli (40% del mercato italiano) a quel punto passerà al vaglio dell’Antitrust (anche qui non dovrebbero esserci grossi problemi) e si avvierà in tempi rapidi in dirittura d’arrivo. Niente sembra più poterlo veramente fermare, anche se potrebbero esserci proteste e petizioni nel mondo culturale italiano, dopo il manifesto firmato qualche tempo fa da Umberto Eco e centinaia di intellettuali contro quella che ai loro occhi appare una seria minaccia al pluralismo culturale.
Da Segrate, per ora, bocche cucite, anche se filtrano indicazioni sul futuro del gigante: non sarebbe rigidamente accentrato, come del resto già non lo è la nuova Mondadori, che lascia alle diverse case editrici – basti pensare all’Einaudi – un ampio margine di autonomia, e non lo sarà neppure, almeno per un bel po’, dal punto di vista degli uffici. A Segrate, nella struttura bella ma sempre meno funzionale progettata da Oscar Niemeyer e realizzata negli Anni Settanta, non c’è più posto. La Rcs «mondadoriana» potrebbe rimanere nel palazzo Rizzoli (non interessato dall’operazione editoriale), pagando un affitto, ancora per un bel po’ di tempo, o avere nuovi uffici a Milano.
La mega acquisizione, per una curiosa coincidenza, ha intanto il suo momento chiave nei giorni decisivi di quello che potrebbe essere l’ultimo Strega della stagione dei grandi gruppi – e si assegna giovedì. Fino a quest’anno sono loro i protagonisti, ogni gruppo un libro. Dalle molte telefonate di sollecito ai giurati, per esempio, è emerso quest’anno che la Mondadori punta sull’einaudiano Nicola Lagioia (La ferocia) per la vittoria finale, sacrificando il candidato «di casa» Fabio Genovesi. Non che i premi siano il problema maggiore, ma sarà curioso vedere che cosa succederà l’anno prossimo, quando i «grandi gruppi», da tre che erano, saranno diventati due: uno grandissimo, e uno, Gems, decisamente meno.