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 2015  giugno 30 Martedì calendario

Cesare Battisti si sposa con la fidanzata brasiliana. Lo fa per acquisire la cittadinanza della moglie e sfuggire definitivamente alla giustizia italiana che lo ha condannato per quattro omicidi. E la sinistra resta muta, come ha fatto in tutti questi anni

Cesare Battisti si sposa con la fidanzata brasiliana. Auguri, anche se come sempre nella storia infinita di questo signore, perfino il matrimonio nasconde qualcosa di losco: acquisire la cittadinanza della moglie per sfuggire definitivamente alla giustizia italiana che lo ha condannato per quattro omicidi. E, come sempre, le immagini del ridanciano ex terrorista s’incrociano con quelle di Alberto Torreggiani, costretto a vivere sulla sedia a rotelle per le conseguenze della sparatoria in cui fu ucciso il padre e per cui Battisti, come mandante, ha ricevuto l’ergastolo. Sono i due volti dell’ingiustizia che parlano a tutta la società con la lingua biforcuta dell’imbroglio. Così si rovescia il principio morale iscritto nella nostra coscienza prim’ancora che nelle aule dei tribunali, che la legge uguale è per tutti: qui, mentre la vittima soffre, il cattivo prospera. E non s’invochi il garantismo che per una sentenza passata in giudicato rappresenta davvero l’estremo rifugio dei furfanti. Anzi, che cosa straordinaria sarebbe se la sinistra seria – da quella Pd, a Sel, a Rifondazione, alla lista Tsipras – uscisse, una volta per tutte, dal mutismo imbarazzato e incomprensibile di questi anni per avviare una raccolta di firme sotto questa semplice frase: Battisti comportati da uomo e torna in Italia se hai qualcosa da dire a tua discolpa.