Libero, 29 maggio 2015
Così Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri finiscono a processo, accusati di aver rubato foto alla Canalis e altri vip. Secondo l’accusa i tre giornalisti sarebbero riusciti ad accedere «fraudolentemente» ai profili personali recuperando le password attraverso le parole chiave con basso livello di protezione. Loro si difendono: «Mai violato account e mai tentato di vendere le immagini»
Tre blogger e 191 foto bollenti rubate a Elisabetta Canalis. Niente di hard, sono solo gli scatti della festa per il 32esimo compleanno della ex velina festeggiato il 12 settembre 2010 nella Villa Oleandra di George Clooney, sul lago di Como. Tempi d’oro del gossip, quando Canalis e Clooney erano la coppia d’oro e tutti avrebbero pagato per avere foto inedite. Il giornale Chi sarebbe stato disposto a sborsare circa 100mila euro, almeno secondo la ricostruzione della procura di Milano che ha mandato a giudizio Selvaggia Lucarelli, Guia Soncini e Gianluca Neri (alias Macchianera). Il pm Grazia Colacicco li accusa a vario titolo di concorso in intercettazione abusiva, accesso abusivo a sistema informatico, violazione della privacy, detenzione e diffusione di codici di accesso (unica non contestata a Lucarelli), reati in alcuni casi aggravati dall’aver tentato di lucrarci. Il 19 giugno dovranno spiegare al giudice Stefano Corbetta dell’XI sezione penale come hanno fatto a ottenere le immagini della festa privata della showgirl e dovranno rispondere al capo d’imputazione riferito dal sito GiustiziaMi.it: «Al fine di procurare a sé o a altri un profitto consistente nella vendita di fotografie e di informazioni o conversazioni personali di cui erano venuti a conoscenza o comunque al fine di arrecare danno a Elisabetta Canalis e alle persone di seguito indicate, si procuravano, rispondendo alla domanda segreta per la password, i codici di accesso dell’indirizzo di posta elettronica di Federica Fontana, Mara Povoleri (Mara Venier, ndr), Sandra Bullock, Scarlett Johansson e altri». I tre blogger sarebbero riusciti ad accedere «fraudolentemente» ai profili personali recuperando le password attraverso le parole chiave con basso livello di protezione. Un esempio: «Come si chiama il tuo animale domestico?». Informazioni che sarebbero state uno scherzo per professionisti del gossip. In particolare la chiave sarebbe stata il nome del coniglio della Canalis. «Io all’epoca mi sono vista recapitare le foto di un compleanno della Canalis a casa Clooney. Non ho mai chiesto e ricevuto un euro da nessun giornale, né per quelle foto né per qualsiasi altra foto o notizia in altri periodi – scrive su Facebook Lucarelli – Non c’è mai stata neanche alcuna trattativa che mi abbia riguardata. Ci sono state perquisizioni, sequestri e intercettazioni come se fossi entrata in possesso di informazioni riservate alla Cia, ma negli atti non c’è un passaggio in cui risulti che io abbia mai venduto o contrattato una notizia o una foto». Stando ai messaggi contenuti nell’ordinanza del pm milanese, l’editorialista del Fatto Quotidiano all’epoca sarebbe stata interessata a personaggi dal profilo meno internazionale: Mara Venier. Neri spiega sul suo sito cosa è successo il giorno della perquisizione. «Perché ce le ho, quelle foto? Lo dico subito agli agenti e lo ripeterò successivamente in questura: parecchi mesi prima le trovai in un file zip condiviso da qualcuno su 4chan, in un periodo in cui era un pullulare di frequentatori del sito che condividevano e-mail, documenti e foto di svariate personalità hollywoodiane che avevano in qualche modo hackerato».