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 2015  maggio 28 Giovedì calendario

Sembra che un accordo sulla Grecia sia finalmente vicino. «Siamo nel tratto finale» fa sapere trionfante Tsipras, spiegando ai greci che non ci saranno tagli ai salari e pensioni. Le Borse si infiammano con Piazza Affari che chiude con un guadagno del 2,29%. Ma c’è il gelo di Berlino: «Ancora non ci siamo. Ci sono solo dei progressi graduali sull’Iva»

La scossa la da il segretario al Tesoro Usa, Jack Lew, a poche ore dall’avvio a Dresda del vertice dei ministri delle Finanze e dei governatori delle banche centrali dei Sette paesi maggiormente industrializzati, che si concluderà domani. «La sfida è mostrare più flessibilità nella ricerca di una soluzione alla crisi greca che interessa tutti», dice, aggiungendo che «è un errore pensare che il fallimento della Grecia non avrebbe conseguenze più vaste per il mondo». E che comunque bisogna andare in fretta senza oltrepassare le scadenze per «evitare il rischio di un incidente». A Dresda la questione greca non è neanche in agenda, figura nelle varie ed eventuali del dibattito assieme alla crisi Ucraina e all’interrogativo sull’ammissione dello Yuan cinese nel paniere di monete (i diritti speciali di prelievo) del Fondo monetario. Ma l’altolà di Lew la porta subito in primo piano nel programma delle discussioni mentre – quasi contemporaneamente – arriva in Germania l’eco delle dichiarazioni del primo ministro greco Alexis Tsipras che annuncia la volata finale delle trattative tecniche tra i negoziatori di Atene e quelli del gruppo di Bruxelles (Fmi, Bce, Commissione europea).
«L’accordo è vicino. Siamo nel tratto finale», fa sapere trionfante Tsipras, spiegando ai greci che non ci saranno tagli ai salari e pensioni. Arrivano i particolari dell’accordo quadro in via di definizione – un obiettivo di avanzo primario più basso per il primo anno, la riforma dell’Iva, investimenti e riduzione del debito nel lungo periodo – e la reazione dei mercati che festeggiano la buona notizia. Le Borse si infiammano con Piazza Affari che chiude con un guadagno del 2,29% a 23.861 punti. Solo Atene fa meglio con un’impennata del 3,5% mentre nelle altre piazze europee Parigi mette a segno un progresso dell’1,95%, Madrid dell’1,68%, Francoforte dell’1,26% e Londra dell’1,21%. Sul secondario le tensioni dei giorni scorsi si attenuano, riportando gli spread in discesa: il differenziale tra il Btp decennale – che si riposiziona sull’1,85% – e i Bund tedeschi, che in mattinata aveva toccato i 140 punti base, cala rapidamente e chiude a 130 punti.
L’euforia, che coinvolge pure l’avvio di Wall Street, dura però lo spazio di apertura dei mercati. Da Bruxelles il vicepresidente della Commissione europea, Valdis Dombrovskis, infatti, frena. «Ancora non ci siamo. Ci sono solo dei progressi graduali sull’Iva», dice mentre proprio a Dresda si diffonde la posizione – informale ma netta – degli ambienti governativi: nei negoziati «non siamo andati molto avanti». Passa solo un’ora e lo stesso ministro del Tesoro, Wolfgang Schäuble precisa in un’intervista televisiva che «non ci sono stati molti progressi» nei negoziati. In mattinata il ministro, in un’intervista a Die Zeit, aveva detto che «il governo greco dice di voler mantenere l’euro ma di non volere più il programma» di aiuti e «le due cose non possono stare assieme». Schäuble aveva poi commentato, sottolineando che la decisione spetterebbe solo ad Atene, anche l’ipotesi, rilanciata dall’economista statunitense Kenneth Rogoff, di imporre alla Grecia i controlli sui flussi di capitale.
La crisi greca continua dunque ad imporre l’agenda del dibattito internazionale, non solo europeo, mentre a Francoforte la Bce se la vede con le banche greche. Ieri il Consiglio non ha aumentato – ed è solo la seconda volta che succede – il tetto dell’Ela, la liquidità d’urgenza, per le banche greche che, secondo quanto si è saputo ad Atene, non avrebbero richiesto altri fondi.