la Repubblica, 22 maggio 2015
Che una ragazza nuda faccia inferocire l’Isis è da mettere nel conto. Ma che sia Facebook a censurare un disegno di Milo Manara, fa davvero ridere. Si tratta di un manifesto disegnato per il glorioso Club Tenco in occasione di una rassegna dedicata all’eros nella canzone d’autore
Che una ragazza nuda faccia inferocire l’Isis è da mettere nel conto; ma che sia Facebook, medium per eccellenza dell’Occidente mondialista e rotto ad ogni esperienza, a censurare un disegno di Milo Manara, fa davvero ridere. Si tratta di un manifesto disegnato per il glorioso Club Tenco in occasione di una rassegna dedicata all’eros nella canzone d’autore. Una manina pudica l’ha rimosso perché “viola le linee guida sulle pubblicità di Facebook; promuove prodotti o servizi per adulti, compresi giocattoli, video o prodotti per il miglioramento delle prestazioni sessuali”. Che la matita di Manara possa “migliorare le prestazioni sessuali” è fuori di dubbio. Ma che un (eccellente) disegno erotico sia apparentato a “prodotti e servizi per adulti”, ovvero a materiali porno e adescamenti in rete, è cosa che rivela il catastrofico stato dello “sguardo” americano/puritano di Facebook sulle cose del mondo. Provate ad affidare a un social network una vostra foto armato fino ai denti, e vedrete che nessuno avrà niente da obiettare. Armi, bassezze verbali di ogni genere, paranoie di ordine politico e razziale hanno ben maggiori possibilità di passare inosservate rispetto alla schiena nuda di una ragazza. E non è la prima volta che succede: osceno, per Facebook, è l’eros, essendo insindacabile e/o non misurabile l’oscenità dell’ignoranza, dell’aggressività, della discriminazione. L’allarme rosso scatta quando una linea si arrotonda, diventa seno o sedere. Finché rimane dritta come un fucile, nessuno se ne dà pena.