Corriere della Sera, 5 maggio 2015
Chi è Pamela Geller, la pasionaria che ha organizzato la mostra di vignette su Maometto a Garland
Lei si presenta come una nemica giurata della jihad, della sharia, dell’Islam politico e radicale, non della religione musulmana. Ma negli Stati Uniti le sue organizzazioni, la Freedom Defense Initiative e Stop Islamization of America, sono state classificare come «islamofobiche». E, quando due anni fa è stata invitata a una manifestazione in Gran Bretagna, il governo di Londra le ha negato l’accesso nel Paese, avendo classificato la sua associazione come un «hate group», cioè un’entità che diffonde l’odio contro gruppi identificati per razza, sesso, religione o appartenenza etnica. Pamela Geller, figlia di una famiglia di industriali tessili ebrei di Long Island, ha 57 anni, ma è diventata un’attivista politica in tempi recenti. L’organizzatrice della gara tra disegnatori di vignette dedicate a Maometto di domenica, in Texas, dice che la sua vita è cambiata dopo gli attentati dell’11 settembre 2001.
Ma di lei si è cominciato a parlare solo nel 2006 quando decise di ripubblicare sul suo blog ( Atlas Shrugs, in onore della libertaria radicale Ayn Rand, autrice di «Atlas Shrugged», La rivolta di Atlante) le controverse vignette su Maometto comparse sul quotidiano danese Jyllands-Posten. Con un seguito sempre più consistente in Rete, la Geller si è lanciata in campagne a raffica: nel 2007 contro l’istituzione di una scuola pubblica a Brooklyn con le materie in arabo, nel 2010 contro Park51, il centro islamico che doveva sorgere non lontano dal luogo dell’attentato alle Torri gemelle. Pamela lo bollò come «una mega moschea a Ground Zero: un monumento trionfale costruito su una terra conquistata».
In mezzo un libro feroce contro Obama, musulmano mascherato che non tutela il free speech e molte conferenze soprattutto in centri della destra ebraica. Ma alla fine anche i rabbini hanno rotto i ponti con lei e la Cpac, la lobby della destra radicale Usa, le ha vietato di parlare alla convention del 2013, dopo averla invitata negli anni precedenti. Isolata, aveva perso visibilità. L’attentato di Garland gliene ridà un bel po’.