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 2015  maggio 01 Venerdì calendario

Il simulatore di pensioni, capace di leggere le posizioni dei contribuenti e di stimare l’importo dell’assegno degli under 40. Parte oggi l’operazione trasparenza dell’Inps

Il simulatore Inps che permetterà a tutti i lavoratori di leggere la propria posizione contributiva e la stima della pensione futura è partito. Da questo mese tutti gli under 40 iscritti al Fondo pensione lavoratori dipendenti, alle Gestioni speciali artigiani, commercianti, coltivatori diretti, coloni e mezzadri e alla gestione separata potranno accedere con il proprio Pin al loro “conto previdenziale”, leggere i dati, effettuare simulazioni variando la retribuzione base o la data del pensionamento per vedere l’effetto che fa sull’assegno Inps che li aspetta. In maggio il servizio sarà disponibile per 7,8 milioni di iscritti, che saliranno a 17,7 a fine anno, dopo che in giugno e luglio l’accesso sarà esteso anche agli under 50 e gli over 50. Per chi non è ancora in possesso di un Pin da settembre l’Inps invierà una comunicazione cartacea con il conto assicurativo individuale, una simulazione della situazione pensionistica calcolata sulla base di parametri medi.
L’operazione “La mia pensione” è stata presentata ieri dal presidente dell’Inps, Tito Boeri, nel corso di una conferenza stampa più volte interrotta da lavoratori dell’Usb contrari all’iniziativa e che, a loro dire, costerebbe 50 milioni di euro, mentre Boeri ha assicurato che sarà a costo zero per la collettività. Boeri ha anche sottolineato come quest’operazione avrebbe dovuto essere fatta vent’anni fa, quando con la legge Dini sulle pensioni si passò dal sistema retributivo a quello contributivo, «molto meno generoso» per coloro che avevano meno di 18 anni di contributi al momento di entrata in vigore delle nuove regole. «Questo grafico – ha detto Boeri mostrando il calo del tasso di sostituzione rispetto alla retribuzione negli ultimi vent’anni – dimostra l’ignavia di Stato. Le persone non hanno potuto programmare il proprio futuro». Le informazioni, secondo Boeri, non sono state diffuse «per viltà», per paura di essere puniti nell’urna: «Per l’amministrazione pubblica – ha concluso il presidente dell’Inps – è invece un dovere civico dare questo servizio. Dobbiamo essere in grado di informare i cittadini senza spingere le persone ad affidarsi ad altri soggetti».
Dal 2016 l’operazione sarà aperta anche ad altri 3,5 milioni di iscritti ai fondi speciali, a quelli con contributi da lavoro agricolo e da lavoro domestico e ai 3,2 milioni di dipendenti pubblici.
Ieri l’Inps ha anche diffuso i dati sui pensionamenti del 2014, dai quali emerge la conferma del trend decrescente degli ultimi anni e che vede passare le prestazioni erogate ad inizio anno da 18.363.760 nel 2012 a 18.044.221 nel 2015. Una decrescita annua media dello 0,6%, controbilanciata dall’andamento inverso delle prestazioni assistenziali (pensioni agli invalidi civili e pensioni/assegni sociali), che nello stesso periodo passano da 3.560.179 nel 2012 a 3.731.626 nel 2015. Una doppia dinamica sostenuta, spiega l’Istituto, da un lato dall’esaurimento del collettivo delle pensioni di invalidità «liquidate ante Legge 222/1984», dall’altro dall’inasprimento dei requisiti di accesso alle pensioni di vecchiaia e di anzianità determinato dalla riforma Fornero. Nel 2014, in particolare, sono state liquidate 994.973 pensioni, delle quali oltre la metà (54,1%) di natura assistenziale, mentre il 28,3% è stato liquidato dalle gestioni lavoratori dipendenti e il 17,5% dalle gestioni lavoratori autonomi.