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 2015  aprile 28 Martedì calendario

Il 20 maggio il Late Show chiude i battenti. Letterman lascia, i fan si disperano e la concorrenza tira un sospiro di sollievo. Storia di una guerra televisiva durata vent’anni

Siamo arrivati al punto che la rivista Rolling Stone ha creato un rubrica giornaliera sul suo sito, intitolata «Dave Watch». È il conto alla rovescia per la fine della carriera di David Letterman, che il prossimo 20 maggio condurrà per l’ultima volta il suo Late Show sulla Cbs. I fans sono disperati. Vivono quella data come l’apocalisse: una catastrofe televisiva senza precedenti, e soprattutto senza futuro.
L’ultimo aggiornamento ieri raccontava l’episodio di venerdì, dove è intervenuto Jerry Seinfeld per sedersi al posto di David e intervistarlo, come fosse un ospite del proprio show. Sarebbe meglio usare il verbo torturarlo, però, perché è quello che Letterman ha fatto tutta la vita ai suoi ospiti. Eppure con tutti i suoi difetti, incluse le relazioni sessuali con le proprie assistenti, il comico più abrasivo della televisione americana è diventato un mito.
La guerra dei vent’anni
L’avventura di David era cominciata 68 anni fa a Indianapolis, nel cuore del Midwest, come dovrebbe per ogni americano che si rispetti. Faceva il «weatherman» per una televisione locale, dove in sostanza leggeva le previsioni del tempo. Però lo faceva a modo suo, ad esempio complimentando una tempesta tropicale quando veniva promossa a uragano, e con queste follie aveva attirato l’attenzione di chi fa ridere per mestiere. Il migliore di loro, Johnny Carson, lo aveva notato e trasformato in ospite quasi fisso del suo spettacolo, quel Tonight Show che era la pietra di paragone con cui si misuravano tutti gli altri conduttori. La Nbc lo aveva premiato affidandogli un suo show, Late Night, che andava in onda la sera subito dopo quello di Carson. Un pazzo scatenato, che spellava gli ospiti in studio, al punto che Cher lo aveva definito apertamente uno «str..zo» durante un’intervista. L’irriverenza eletta a sistema, come quando girava per gli studi con Andy Kaufman ad interrompere gli spettacoli altrui, e farsi picchiare da un wrestler come Jerry Lawler. 
Tutti pensavano che Dave fosse l’erede designato di Johnny, ma quando nel 1992 Carson si era ritirato, la Nbc aveva sorpreso il mondo scegliendo Jay Leno per il Tonight Show. Letterman allora aveva lasciato in polemica il network ed era passato alla Cbs, per condurre il suo Late Show in concorrenza diretta con la trasmissione che pensava gli appartenesse di diritto. Ne era nata una guerra durata vent’anni, fino al primo ritiro di Leno, quando aveva ceduto la poltrona a Conan O’Brien, e al secondo, quando ha lasciato sul serio a Jimmy Fallon. 
I famosi calzini bianchi
Dave si era ripulito, nel senso che aveva preso l’abitudine di indossare la giacca e la cravatta, ma le portava insieme ad un paio di calzini bianchi, tanto per ricordare la sua originalità. La differenza era diventata evidente: i conformisti che volevano uno show tranquillo, più rispettoso che divertente, guardavano Leno; i rivoltosi, che invece amavano scuotere la tv e la società americana, sceglievano il velenoso Dave. Come bere un succo di frutta, o uno shot di tequila.
Come prevedibile, Letterman si era cacciato in un mare di guai. Sul piano professionale, con liti storiche tipo quella con Madonna, o quella che per quindici anni lo ha diviso da Oprah Winfrey; su quello personale, quando ha dovuto ammettere le relazioni con le sue collaboratrici tipo Stephanie Birkitt, per cui era stato ricattato; e anche sul piano fisico, con il quintuplo bypass fatto d’urgenza nel gennaio del 2000. Pure sul piano degli ascolti Leno lo aveva battuto, perché era naturale che il conformismo prevalesse. Ma la storia alla lunga la fanno i rivoltosi e gli originali, come Dave, che il pubblico ora saluta contando i giorni, nel bene e nel male.