Il Messaggero, 24 aprile 2015
La Grecia rischia di uscire dall’Europa del calcio. Uefa e Fifa non possono accettare le interferenze del governo di Atene nelle vicende sportive e sono pronti ad espellerla da tutte le competizioni internazionali. Come accadde nel 2006
C’è un terremoto nel mondo del calcio. La Grecia si prepara a uscire dall’Europa, anzi ad essere espulsa. A metterla alla porta sono Fifa e Uefa, ossia le Federazioni che gestiscono il football, nel mondo la prima e nel vecchio continente la seconda. Joseph Blatter e Michel Platini, i rispettivi presidenti, non possono accettare le interferenze del governo di Atene nelle vicende sportive e sono pronti ad espellere il calcio ellenico da tutte le competizioni internazionali come è già accaduto, quella volta brevemente, nel 2006 per motivi identici. Allora, la sanzione è durata lo spazio di un mattino, dal 3 al 12 luglio quando un emendamento ha corretto la legge incriminata. Adesso la storia sembra ripetersi: niente coppe e niente nazionale, quindi, per la Grecia che si troverebbe isolata, con un notevole danno tecnico oltre che economico. Fifa e Uefa contestano la nuova legge che il governo Syriza, il partito che ha vinto le ultime elezioni, si appresta a sottoporre al voto tra il 4 e il 5 maggio contro la violenza negli stadi. Questa legge consentirebbe all’esecutivo guidato dal primo ministro Alexis Tsipras di multare i club fino a 17 milioni. In questo modo il governo metterebbe da parte il potere sanzionatorio della Federazione ellenica e, di conseguenza, di Fifa (per gli incontri della nazionale) e Uefa (per le partite delle coppe). Un comportamento inaccettabile, un’interferenza non consentita dalle norme internazionali che vietano tali intromissioni. L’autonomia dello sport deve essere totale e non scalfita dall’esterno sia sotto il profilo tecnico che politico. Tutto appare così strano visto che proprio in Grecia è nato lo sport e sono nate le Olimpiadi, sempre con il grande rispetto delle regole che, adesso, vengono stravolte intaccando proprio l’indipendenza.
LE LETTERE
Fifa e Uefa hanno scritto una lettera al presidente della Federazione greca, la HFF, Georgios Gkirtzikis, per ricordagli, a lui e quindi al Parlamento di Atene, la situazione. «Se la norma sarà approvata – hanno spiegato – non avremo altra scelta che portare il caso davanti agli organi competenti ed espellere la Federazione calcio ellenica con effetto immediato». Al momento non sembra esserci possibilità di trattativa vista la risposta del vice ministro dello sport greco, Stavros Kontonis, che lo scorso 25 febbraio era stato il promotore della sospensione del campionato di calcio della Super League (ripreso poi il 4 marzo) a tempo indeterminato dopo gli incidenti nel derby di Atene tra Olympiacos e Panathinaikos giocato allo stadio Olimpico. Incidenti ci sono stati anche altrove, in particolare tra Larissa e Olympiakos Volou. «Non faremo passi indietro – ha spiegato Kontonis – visto che i controlli di Fifa e Uefa sono falliti. Mi sembra che più che a salvare lo sport, pensino a destabilizzare l’ordine costituzionale del nostro Paese».
VERSO UN VERTICE
Per discutere di questo, Kontonis ha invitato i rappresentanti delle due istituzioni internazionali del calcio la settimana prossima ad Atene. Un’altra lettera al Governo di Atene è stata inviata dal presidente dell’Olympiacos, Evangelos Marinakis, protagonista di un furente litigio con tanto di pugni durante una riunione di Lega con il presidente del Panathinaikos, riunione convocata per trovare una soluzione dopo gli incidenti di febbraio. La missiva contiene una protesta nella quale si evidenziano le problematiche internazionali (l’esclusione dall’attività) ma anche il danno che avrebbe l’intero sistema calcio greco. «Si perderebbero posti di lavoro», ha spiegato Marinakis per cercare di ammorbidire il governo.