La Stampa, 24 aprile 2015
Accordo Unicredit-Santander: nascerà il colosso del risparmio. Nozze tra Pioneer e le attività di gestione del gruppo spagnolo. Le due società – l’una forte in Asia, Europa e Usa, l’altra radicata in Spagna, Portogallo e in America Latina – metteranno insieme circa 400 miliardi di masse gestite
Ancora all’inizio del mese, quindi pochi giorni fa, lo stesso ad di Unicredit, Federico Ghizzoni, non avrebbe messo la mano sul fuoco. L’affare, dopo mesi di trattative, restava in bilico, in un gioco a incastri tra Europa, Asia e Stati Uniti non semplice da risolvere. Poi, negli ultimi giorni, la svolta. E tra l’istituto di piazza Aulenti, lo spagnolo Santander e due fondi di private equity – Warburg Pincus e General Atlantic – è stato raggiunto l’accordo preliminare, non vincolante ma in esclusiva per il matrimonio tra Pioneer Investments e Santander Asset Management, che creerà un colosso globale del risparmio gestito.
Gigante da 400 miliardi
Le due società – l’una forte in Asia, tra Cina, India, Singapore, Giappone e Taiwan, in Europa e negli Usa, l’altra radicata in Spagna, Portogallo e in America Latina – metteranno insieme circa 400 miliardi di masse gestite: il gruppo terrà il nome di Pioneer Investments e si collocherà tra i primi 35 nel mondo e 10 in Europa. La struttura di controllo, però, è un filo complessa, visto che il Santander, impegnato in una riorganizzazione negli Stati Uniti (dove ha un contenzioso con la Fed), non ha voluto includere – almeno in un primo momento – il business americano nell’affare. Così ci sarà una holding – detenuta al 50% da Unicredit e per un altro 50% dai due fondi di private equity – che controllerà il 100% di Pioneer Us, il ramo americano della società che vanta il terzo fondo più antico al mondo, datato 1928, il Pioneer Fund. E sempre la holding, avrà il 66,67% della combinazione tra le attività extra Usa di Pioneer più quelle di Santander Am. L’altro 33,33% di tale agglomerato sarà in mano al Santander. Ai fini dell’accordo a Pioneer è stato attribuito un valore d’impresa di 2,75 miliardi, contro i 2,60 miliardi di Santander Am, che includono il 49,5% di AllFunds Bank. In casa Unicredit stimano che l’operazione possa avere un impatto positivo sul capitale di circa 25 punti base.
Piattaforma globale
Da un punto di vista industriale, quello che nasce sarà un gruppo integrato che metterà in comune «piattaforme, competenze negli investimenti e relazioni commerciali fortemente complementari» in 30 Paesi, notano dall’Italia. Una «maggiore diversificazione – aggiungono dalla Spagna – sia sui mercati maturi sia in quelli a più alta crescita, in termini di prodotti, base clienti e canali distributivi», con accordi di lungo periodo anzitutto con le due banche. A guidare il nuovo colosso come ad globale sarà Juan Alcaraz, ora numero uno di Santander Am. Il suo vice – «deputy ceo» per gli anglofoni – sarà l’ad di Pioneer e presidente di Assogestioni Giordano Lombardo che sarà anche il «cio» del gruppo, responsabile globale degli investimenti.