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 2015  aprile 21 Martedì calendario

Nel futuro di Enrico Letta c’è Sciences Po, «la più grande scuola di affari internazionali del mondo»: 9 master, 1.500 studenti, il 70 per cento dei quali non francesi, e circa 350 insegnanti scelti tra accademici e uomini politici. L’ex premier insegnerà nella facoltà che ha formato tutti i presidenti francesi (eccezion fatta per De Gaulle) e personaggi come Marcel Proust, Christian Dior o Pierre de Coubertin

Tranne De Gaulle, tutti i presidenti della V Repubblica francese sono passati da Sciences Po (Sarkozy ha lasciato prima del diploma, si dice per colpa del pessimo inglese). E prima di loro personaggi molto diversi come Marcel Proust, Christian Dior o Pierre de Coubertin hanno frequentato i locali della prestigiosa e storica (1872) sede di rue Saint-Guillaume, nel VII arrondissement di Parigi.
Sciences Po (erede dell’École libre des sciences politiques ) è uno dei «grandi istituti» che formano le élite non solo francesi: «Un’università indipendente in termini di programmi e rette – spiega Paolo Modugno della direzione Relazioni internazionali —. È più costosa delle classiche facoltà pubbliche, gli studenti extraeuropei pagano fino a 14 mila euro l’anno, quelli europei versano una somma calcolata in base al reddito delle famiglie, ma esiste comunque un importante sistema di borse di studio». È la scuola dell’eccellenza, che prepara per alti incarichi nel pubblico, nelle istituzioni internazionali e sempre più spesso nel privato. Molti diplomati a Sciences Po proseguono poi il perfezionamento all’Ena ( École nationale d’administration), come hanno fatto Chirac, Jospin, Juppé, Hollande. Gli esami di ingresso sono molto selettivi, in media solo un candidato su dieci riesce a superarli.
Enrico Letta ha già cominciato a insegnare a Sciences Po: in autunno il corso «L’Europa di fronte alle nuove sfide mondiali» e questa primavera «I cambiamenti del sistema dell’Unione europea attraverso la lente della crisi finanziaria».
Dopo l’estate, all’interno di Sciences Po l’ex presidente del Consiglio italiano dirigerà la Psia ( Paris School of International Affairs ). Nata nel 2010 per volontà del grande rettore scomparso tre anni fa Richard Descoings e diretta finora dal politologo ed ex ministro libanese Ghassan Salamé, la Psia si vanta di essere «la più grande scuola di affari internazionali del mondo»: 9 master, 1.500 studenti, il 70 per cento dei quali non francesi, e circa 350 insegnanti scelti tra accademici e uomini politici.
Il 65 per cento dei corsi si tengono in lingua inglese, e la Psia ha stretto accordi all’estero per permettere agli studenti migliori di ottenere un doppio diploma. Gli istituti stranieri coinvolti sono, tra gli altri, la Bocconi di Milano, la Columbia University di New York, la Peking University e la London School of Economics.
Letta è stato chiamato «per consolidare il successo della scuola sotto la direzione di Ghassan Salamé» in quanto «attore di primo piano del mondo contemporaneo che ha contribuito a vario titolo da vent’anni a questa parte allo sforzo della costruzione europea», si legge nel comunicato ufficiale della scuola.