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 2015  aprile 01 Mercoledì calendario

Ambra Battilana, la pentita del bunga bunga, denuncia Harvey Weinstein, il fondatore della Miramax, per molestie sessuali. Lui le avrebbe palpato il seno e mettendole una mano sotto la gonna le avrebbe chiesto di baciarlo: «Ci sono passata già una volta. Non ho paura, voglio andare fino in fondo»

Di lei si ricordano una deposizione in lacrime davanti ai giudici del processo Ruby bis, la descrizione di Nicole Minetti che si esibiva nuda in una lap dance e un’intervista in tv in cui raccontava delle eleganti serate a villa San Martino: «Berlusconi ci toccava il sedere». Ambra Battilana, ventidue anni, ex Miss Piemonte, è una delle (poche) pentite del bunga bunga: con Chiara Danese si è costituita parte civile contro Fede, Mora e Minetti, ottenendo 100 mila euro di provvisionale per danni da «perdita di chance lavorative, disagio e patimento psico-fisico», perché considerata «come una prostituta». Una brutta storia che Ambra ha deciso di superare cercando lavoro e fortuna negli Usa. Incappando però, ancora una volta, in una vicenda a sfondo sessuale: ha accusato di molestie Harvey Weinstein, il potente produttore cinematografico fondatore della Miramax. «Ci sono passata già una volta. Non ho paura, voglio andare fino in fondo», assicura lei.
L’INCONTRO A NEW YORK
Tutto è accaduto venerdì, nell’ufficio del produttore a Tribeca. Da diversi mesi Ambra è a New York e la scorsa settimana, in occasione del debutto del musical”New York Spiring Spectacular”, al Radio City Music Hall conosce Weinstein, 63 anni, spostato e padre di cinque figli. È l’uomo d’oro di Hollywood, artefice di successi come il film da Oscar Shakespeare in love e i documentari di Michael Moore. L’agenzia di modelle che la rappresenta fissa un appuntamento e Ambra si presenta puntuale. Non sospetta nulla, anche perché Weinstein è con il suo assistente. I due uomini le mostrano dei filmati e la conversazione è esclusivamente professionale. Fino a quando l’assistente esce dalla stanza, Ambra resta sola con Weinstein e la situazione precipita: l’uomo, stando a quanto messo a verbale dalla modella, le avrebbe chiesto se i suoi seni fossero veri, palpandoli nonostante lei gli abbia intimato di fermarsi. Quindi le avrebbe messo una mano sotto la gonna, chiedendole di baciarlo. Ambra scappa, è turbata ed entra nel primo commissariato di polizia, quello su Varick Street, per denunciare Weinstein. Partono le indagini e a seguire l’inchiesta è il procuratore Cyrus Vance jr, lo stesso che ha istruito il fascicolo di Dominique Strauss-Kahn, l’ex direttore generale dell’Fmi arrestato a New York con l’accusa (poi archiviata) di avere violentato una cameriera. Il produttore viene interrogato e subito rilasciato, agli investigatori fornisce la sua versione dei fatti: «Credo sia un tentativo di estorsione, non ho fatto niente di male». L’avvocato della Battilana, Mark Jay Heller, contrattacca: «Non c’è stato alcun ricatto. Una falsa accusa di quel genere aggiungerebbe al danno la beffa». Ambra, in ogni caso, dice che non si farà intimorire: «L’ho provato già una volta con Ruby, tutti dicevano che raccontavo balle e invece la verità processuale mi ha dato ragione. Sono stata creduta una volta, voglio esserlo ancora».