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 2015  aprile 01 Mercoledì calendario

È fuga dagli stadi di Serie A. Il crollo di spettatori sottolinea la crisi del nostro calcio: a San Siro e al San Paolo i vuoti maggiori. Si salvano solo Roma e Juventus

Roma e, poi, Juve. Solo dentro l’Olimpico e lo Juventus Stadium le tribune si riempiono con una media costante nel tempo: 41.109 spettatori è il dato giallorosso in questa stagione (40.436 un anno fa), 38.330 quello bianconero (praticamente lo stesso del campionato scorso). Fuori, lontano dalle luci romaniste o juventine, il quadro che emerge dallo studio dell’Osservatorio sul calcio italiano racconta di tracolli, disaffezione, fughe generali di tifosi da stadio di calcio.
Tendenza confermata
A uscire con le ossa rotte è il nostro pallone in generale e, fra i club, soprattutto l’Inter e il Napoli. Cominciando dalla riflessione sui numeri di sistema, l’Italia continua a perdere spettatori da almeno cinque anni: oggi si viaggia a una media inferiore di quasi il 7 per cento rispetto a quanto detto dall’ultima stagione e il calo si fa ancora più ingombrante se il rapporto viene fatto con quanto accadeva al termine della stagione 2010/11 (più del 12 per cento in meno di presenze). Colpa degli stadi a dir poco non vivibili e di una procedura di acquisto dei biglietti che, seppur migliorata dopo lamentale diffuse, presenta una cammino a ostacoli per chi decide di prendere la via dello stadio all’ultimo istante. Le tv continuano ad arricchire le nostre società (adesso i ricavi dei club di A dalla vendita collettiva dei diritti televisivi sono di circa 1 miliardo a stagione), ma le stesse tv sarebbero più contente di investire su un prodotto dove stadi nuovi e strapieni ne costituiscano un elemento naturale, come accade in Premier League o in Bundesliga.
Inter e Napoli piangono
Dal generale al particolare. Fanno impressione, in negativo, i dati sulle presenze allo stadio di Inter e Napoli. Soltanto una stagione fa, i nerazzurri potevano mettere in mostra numeri invidiabili: al termine del campionato scorso, infatti, l’Inter guidava la classifica delle presenze con una media di oltre 45 mila spettatori a partita. L’arrivo di Roberto Mancini, i rinforzi sul mercato di gennaio e la prospettiva di vivere una stagione comunque di crescita al di là dei risultati non hanno cambiato l’inerzia di inizio campionato: oggi l’Inter fa registrare un calo di quasi il 30 per cento in riferimento a quanto accadeva l’anno scorso, uscendo dal podio delle squadre più seguite. E il Napoli? Al San Paolo sono rare, rarissime le occasioni di partite con il colpo d’occhio del gran galà: l’andamento fin troppo discontinuo dei ragazzi di Rafa Benitez ha scoraggiato il fedelissimo pubblico napoletano (meno 20 per cento in una stagione).
La provincia non ride
Scorrendo la classifica, ci si accorge che anche là dove si sogna in grande o dove si sta costruendo un progetto non c’è la corsa al biglietto. A Firenze o Genova, ma anche in una Verona che un anno fa stupì, i tifosi dell’Hellas hanno innescato la retromarcia, scegliendo di non affollare le tribune. Il Toro è fuori dalla top ten del campionato e nemmeno i granata sfuggono alla regola: da una stagione all’altra, la fuga c’è stata, piccola ma significativa.