Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 27 Venerdì calendario

«Scusaci Principessa». Pornostar, spogliarellista, pornostar soft, modella erotica, ex pornostar, indossatrice di biancheria intima, starlette, miss Bikini, danzatrice erotica. Questi alcuni dei lavori che la stampa ha attribuito alla futura moglie del Principe di Svezia

Ma che lavoro ha fatto, nella sua vita precedente, la futura e bellissima moglie del bellissimo principe di Svezia? Una rapida carrellata on line su giornali, blog, siti di vario calibro offriva, ieri, questa vasta gamma di possibilità: pornostar, spogliarellista, pornostar soft, modella erotica, ex pornostar, indossatrice di biancheria intima, starlette, miss Bikini, danzatrice erotica. Tra l’una e l’altra – per esempio: tra pornostar e indossatrice di biancheria intima – corre la stessa differenza che separa il pastore dalla pecora dal formaggio dalla funivia soprastante: sono tutte immagini alpestri, ma ben separate, diciamo così, l’una dall’altra. E se per il lettore distratto la differenza può essere minima, trattandosi pur sempre, così all’ingrosso, di ragazze che usano il corpo come strumento di lavoro, per una modella di biancheria intima non dev’essere piacevole essere confusa con una pornostar, così come per una pornostar non dev’essere piacevole essere confusa con una modella di biancheria intima.
Ora la principessa è, per così dire, in salvo. Non certo dal suo animoso passato, che riguarda solamente lei stessa e al massimo (ma un po’ meno) suo marito; ma dalle definizioni giornalistiche, davvero un tanto al chilo. Torna buono, per l’occasione, lo storico e ridicolo titolo che l’Unità, in un momento di follia, fece quando morì Diana Spencer: “Scusaci principessa”. In questo caso quel titolo, vent’anni dopo, è perfettamente calzante.