Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2015  marzo 05 Giovedì calendario

Apple torna in testa nella sfida sugli smartphone. L’azienda di Tim Cook sorpassa la Samsung grazie all’accordo con China Mobile: nel 2014 ha conquistato il 20,4% del mercato globale contro il 19,9 dei coreani

A fare la differenza è stato il fattore C. Con la “C” di Cina. Se dopo quattro anni Apple è tornata in vetta alla classifica dei produttori di smartphone, con settantacinque milioni di telefonini venduti nel quarto trimestre dello scorso anno, due milioni in più rispetto al rivale sudcoreano Samsung Electronics, è grazie soprattutto ai risultati messi a segno dall’azienda californiana nel Paese asiatico, dove nel 2014 le vendite dei melafonini sono raddoppiate su base annuale. Per Tim Cook si tratta di una vittoria che vale doppio. Già perché è da quando ha preso le redini della multinazionale fondata da Steve Jobs che l’amministratore delegato non smette di ripetere a tutti quanto determinante sia per la crescita di Apple il mercato cinese. Fondamentale si è rivelato l’accordo siglato alla fine del 2013 con China Mobile, il più grande operatore di telefonia mobile al mondo, con circa 800 milioni di utenti all’attivo, che ha consentito all’azienda guidata da Tim Cook di ritagliarsi nel 2014 un ruolo da protagonista nel mercato cinese degli smartphone.
IL DISTACCO
Il sorpasso di Apple ai danni di Samsung è stato evidenziato dai dati appena diffusi da Gartner, società di ricerca e analisi leader nel campo dell’Information and Communication Technology. Secondo i numeri in possesso di Gartner lo scorso anno sono stati acquistati nel mondo 1,2 miliardi di smartphone (+28% rispetto all’anno precedente). Nel quarto trimestre del 2014 il colosso di Cupertino ha venduto 74,8 milioni di iPhone conquistando il 20,4% del mercato globale, contro il 17,8 registrato nel 2013. Samsung Electronics invece non è andata oltre il 19,9% (nel 2013 aveva il 29,5%). Apple ha motivo di sorridere anche se si guarda alle vendite su base annuale. Nel 2014 il gap tra Galaxy e iPhone si è ridotto notevolmente. Il produttore sudcoreano lo scorso anno ha venduto 307 milioni di smartphone, mentre la Mela ne ha piazzati sul mercato 191 milioni. Risultato: oggi 116 milioni di unità vendute separano le due aziende. Al contrario, nel 2013 il distacco tra le due prime della classe risultava essere ben più corposo, con Apple sotto di 150 milioni di telefonini venduti rispetto al suo competitor diretto.
Per Samsung, insomma, è crisi nera. L’azienda coreana non solo ha chiuso il 2014 con la prima flessione degli utili in tre anni (nel terzo trimestre ha subìto una contrazione degli utili del 49 % a cui si è sommato un calo del 27% nel trimestre successivo), ma ha anche perso circa il 10% degli acquirenti mondiali nel giro di un anno.
L’ULTIMO NATO
La buona notizia, tuttavia, è che solo un quarto degli utenti che hanno deciso di girare le spalle al prodotto di punta dell’azienda con sede a Seoul si è rifugiato nel melafonino. A questo punto il futuro della multinazionale guidata da J. K. Shin è nelle mani del Galaxy S6 (e del Galaxy S6 Edge). L’ultimo nato in casa Samsung è stato presentato nei giorni scorsi al Mobile World Congress di Barcellona, la principale manifestazione sui temi della Mobility a livello internazionale da 20 anni a questa parte. Il Galaxy S6 non ha molto a che spartire con i precedenti dispositivi partoriti dalla casa asiatica e sotto il profilo del design ricorda proprio l’iPhone 6. Apple, nel frattempo, al fine di difendersi dall’attacco dei cloni, è corsa ai ripari in Cina blindando il melafonino di sesta generazione con nove richieste di brevetto che riguardano gli elementi di design del dispositivo made in Cupertino. Le richieste avanzate dal colosso statunitense sono state da poco approvate dall’ufficio brevetti di Pechino.
AL TERZO POSTO
Oltre a Apple gioiscono anche i produttori minori. Sempre secondo Gartner questi ultimi hanno fatto lo scorso anno un importante balzo in avanti: la cinese Lenovo (che nel 2014 ha rilevato da Google il marchio Motorola per 2,91 miliardi di dollari allo scopo di diventare competitiva a livello globale) si è piazzata in terza posizione nella classifica dei produttori di smartphone con 81 milioni di telefonini venduti, seguita da Huawei (che ha venduto 68 milioni di cellulari) e dalla coreana LG (a quota 57 milioni). Molto bene anche Xiaomi, ribattezzata la Apple cinese, che nel quarto trimestre del 2014 è riuscita a ritagliarsi il 5,1% del mercato globale, posizionandosi a ridosso di Lenovo (6,6%) e Huawei (5,7%).