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 2015  marzo 05 Giovedì calendario

Emergenza immigrati, una nuova strage del mare: dieci morti. Augusta, mille superstiti fatti sbarcare in Sicilia. L’Unione europea: «Dialogo coi dittatori per fermare i trafficanti». E Salvini attacca: «Renzi e Alfano hanno le mani sporche di sangue»

«Noi facciamo il possibile, corriamo dovunque c’è qualcuno che sta per morire, ma i nostri mezzi sono quelli che sono, mentre “Triton” resta a guardare perché oltre le 30 miglia dalle nostre coste non interviene... Intanto quei disgraziati arrivano con barconi e gommoni rischiando la vita. E ieri ne sono morti altri dieci». È l’amaro sfogo di uno dei marinai della Guardia costiera che da mesi, da soli, battono il mare tra la Libia e la Sicilia rispondendo ai tanti Sos in arrivo dai barconi. Ieri i morti per l’ennesimo naufragio sono stati dieci, raccolti dai marinai nella nave Dattilo e portati assieme ai superstiti nel porto di Augusta. Mentre altri 800 disperati sono sbarcati a Porto Empedocle, Pozzallo e in altri porti siciliani. Una strage, l’ennesima, che ha fatto intervenire l’Unione Europea: il commissario per la Migrazione e gli affari interni, il greco Midistris Avramopoulos, ha addirittura spiegato che, «senza mezzi termini, l’Unione Europea deve cooperare anche con i regimi dittatoriali per fronteggiare il fenomeno dell’immigrazione, contrastare i trafficanti e proteggere meglio i propri confini». Ha poi aggiunto Avramopoulos: «Non siamo ingenui: non dobbiamo riconoscere legittimità democratica e politica a questi regimi, ma cooperare laddove abbiamo deciso di lottare contro il traffico di essere umani. Non possiamo ignorare il fatto che alcuni Paesi sono all’origine dei nostri problemi e dobbiamo chiamarli ad affrontare le loro responsabilità». Intanto Lady Pesc, Federica Mogherini, ha riunito ieri per la prima volta i commissari europei del gruppo relazioni internazionali per discutere delle risposte che l’Unione deve dare alla questione dell’immigrazione, inserendo il punto nell’agenda dei ministri degli Esteri in occasione della riunione del Consiglio il prossimo 16 marzo a Bruxelles. Sull’ultima strage interviene anche il leader della Lega, Matteo Salvini: «Noi non speculiamo sui morti: sono altri, a destra come a sinistra, che hanno fatturato milioni di euro sui viaggi nel Mediterraneo. Sono loro ad avere le mani sporche di sangue. Renzi e Alfano, siete pericolosi per gli italiani e per gli immigrati». Mentre a Roma e a Bruxelles si discute, nel Canale di Sicilia si continua a morire. «Noi non facciamo politica – dice un ufficiale della Guardia Costiera – noi facciamo un altro lavoro, cerchiamo di salvare vite umane ma ci chiediamo a che cosa servono quasi tre milioni al mese per l’operazione “Triton” che ha a sua disposizione 65 agenti e 12 mezzi militari (due aerei, un elicottero, due navi di pattuglia in mare aperto, sei pattugliatori costieri ed una motovedetta) messi a disposizione da Italia, Malta e Islanda. Sono li, fermi nei porti o negli aeroporti o nelle sale di controllo che coprono un raggio di appena 30 miglia dove quei disperati difficilmente arriveranno perché muoiono molto prima».