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 2015  marzo 05 Giovedì calendario

Valentino Rossi, l’industria del 46. Dopo vent’anni di carriera il pilota è ormai un marchio. Dalla Moto3 all’inno sfidando Marquez: «Io, Lorenzo e Pedrosa fermeremo Marc»

L’universo Rossi ha un solo centro, Tavullia, un piccolo paese al confine delle Marche con la Romagna. Tutto è iniziato nel ’96 con una decina di persone che seguivano per le piste di tutto il mondo un ragazzino dalla zazzera bionda che si chiamava Rossi. Venti anni e nove titoli mondiali dopo, il cognome non serve più: Valentino è diventato un marchio e il sinonimo di MotoGp, oltre che un campione senza età.
Tavullia è tappezzata di giallo, il numero 46 è ovunque. Accanto alla chiesa, ci sono il fan club (che conta 8 mila iscritti), un negozio dedicato al Dottore e la sua pizzeria. Pochi chilometri più in là la sede della VR46, azienda di merchandising sportivo, che ospita anche il reparto corse del team Moto3 nato in collaborazione con Sky.
La canzone di Cremonini
Da ieri, il mondo di Rossi ha anche il suo inno, regalato da Cesare Cremonini. Si chiama semplicemente 46 «ed è una di quelle cose che nascono dal cuore, spero sia un portafortuna», si è augurato il cantante. Valentino ha fatto gli onori di casa, a fianco dei suoi piloti (Romano Fenati, 20 anni da Ascoli, e Andrea Migno, appena maggiorenne da Cattolica) mentre svelavano le nuove moto. «È un’avventura nata per caso ma che mi ha già dato grandi soddisfazioni, diverse da quelle che si provano in sella – ha detto il Rossi manager –. Mi piace offrire a giovani italiani la possibilità di correre al massimo livello». Il Dottore è a suo agio nei panni di mentore, «sarebbe come se avessi Mick Jagger al mio fianco prima di un concerto», ha scherzato Cremonini. Dallo scorso anno ha deciso di mettere la sua esperienza al servizio delle nuove leve del motociclismo. Il Ranch, la sua pista in terra battuta, è il campo di addestramento, poi ci sono i Gp. «Il mio è un ruolo tecnico. Vado a bordo pista, osservo Romano e Andrea, poi li consiglio. La domenica la gara della Moto3 è un appuntamento fisso da guardare ai box, mi rilassa e mi prepara per quando dovrò essere io a gareggiare».
Mondiale al via il 29 marzo
Perché il Rossi dai mille volti è ancora – e soprattutto – un pilota che vuole nel 2015 il decimo titolo. Si è preparato meticolosamente per l’impresa e si sente pronto. «Sarà una stagione interessante – la sua promessa -. Ho visto Lorenzo e Pedrosa più in forma, noi tre dobbiamo riuscire a fermare Marquez. Lo scorso anno ha vinto le prime dieci gare, ha chiuso il campionato in anticipo. Non deve più succedere, la chiave è riuscire a metterlo in difficoltà da subito. Per ora l’equilibrio tra Honda e Yamaha è invariato rispetto alla fine della scorsa stagione ed è positivo perché in quella fase potevo giocarmi la vittoria». Mancano poco più di tre settimane al primo semaforo verde, Rossi insegue un sogno: vincere due campionati, uno come pilota e l’altro come manager.