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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

«Ci hanno trattati come bestie, come delinquenti. Sequestrati per sei ore dalla polizia olandese, senza poter mangiare, né capire il motivo di uno strazio simile». Le testimonianze dei tifosi romanisti a Rotterdam

«Sequestrati per sei ore dalla polizia olandese, senza poter mangiare, né capire il motivo di uno strazio simile, ci hanno trattati come animali, bestie, come delinquenti, costretti a restare sotto la pioggia e nel fango per ore, poi rinchiusi in un garage di una stazione della polizia». La diretta del terrore scorre nelle parole di Fabio, uno degli 83 tifosi romanisti prelevati dall’aeroporto Schiphol di Amsterdam. Il volo charter bv832 attera alle 12.
«Appena scese le scale siamo stati scortati dalla polizia e fatti salire su due pullman, pensavamo ci portassero allo stadio e invece è iniziato il dramma – racconta un altro tifoso – ci siamo fermati in un boschetto, in mezzo alla campagna e lì hanno iniziato a farci scendere uno alla volta: ci hanno perquisiti, fotosegnalati, poi hanno aperto i nostri bagagli. Per oltre due ore siamo rimasti sotto la pioggia e in mezzo al fango, siamo stati costretti a fare pipì sugli alberi mentre i poliziotti ci guardavano, abbiamo chiamato l’ambasciata e ci hanno risposto che dovevamo aspettarcelo».
SCHEDATI
«Abbiamo subito una vera e propria schedatura: ci hanno fatti scendere uno ad uno dal pullman, ci hanno fatto due foto, una col viso e una con i documenti» denuncia Fabrizio Grassetti, presidente dell’Unione Tifosi Romanisti. L’odissea non è finita. «Ci hanno caricati di nuovo sui pullman e ci hanno portati nella caserma davanti allo Stadio: ci hanno chiesto di scendere ma noi non volevamo, avevamo paura che ci picchiassero». La polizia ha intimato di scendere, altrimenti sarebbe scattato l’arresto. «Ci hanno lasciati in un garage, c’erano delle panchine e solo tre bagni».
C’è chi tra i tifosi racconta: «Alcuni poliziotti dopo si sono scusati e ci hanno detto che era stato segnalato da Roma che su quel volo c’erano tifosi pericolosi». «So solo che sono stati trattati come delinquenti – dice Lorenzo Contucci, avvocato dei tifosi – ma nessuno di loro ha precedenti, si tratta di tifosi normali». Alle 18 circa i romanisti sono stati portati finalmente allo stadio.
IL CONSIGLIERE
Su quel volo c’era anche Fabio Bellini, consigliere regionale del Lazio, Partito democratico. Nella sua ricostruzione tenta di evitare toni accesi: «Eravamo un centinaio, in parte organizzato dall’Unione tifosi romanisti. C’erano persone tranquille, famiglie, anziani, donne. Quando siamo atterrati, verso mezzogiorno, ad Amsterdam, abbiamo trovato sotto l’aereo due pullman con la polizia ad accoglierci. Bene, abbiamo pensato, ci accompagnano in sicurezza in hotel. Parte di noi ha l’albergo ad Amsterdam, dove voleva fermarsi prima della partita, altri erano diretti a Rotterdam. Invece la polizia ha portato tutti in campagna, vicino all’aeroporto».
Bellini e un’altra trentina di romanisti sono stati più fortunati del resto del gruppo, hanno quanto meno evitato il passaggio in caserma. Ricostruisce: «Ci hanno tenuto per due ore, facendoci scendere, uno alla volta, con il documento in mano che fotografavano insieme al nostro visto. I poliziotti sono stati fermi, ma non maleducati, però se dovevi fare la pipì, ti accompagnavano in un luogo appartato e ti sorvegliavano. Non so con quale criterio, alla fine ci hanno diviso: a una parte, un pullman, tra cui io e mio figlio è stato consentito di andare in hotel ad Amsterdam. Gli altri sono stati portati in un commissariato a Rotterdam, ma questo lo abbiamo saputo dopo. Hanno anche tentato di dividere un padre da un figlio, solo le nostre proteste alla fine lo hanno evitato». A sbloccare la situazione ha contribuito anche l’intervento degli avvocati dall’Italia.