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 2015  febbraio 27 Venerdì calendario

Da Omaha a Francoforte, adesso anche Warren Buffett investe nella vecchia Europa. L’Oracolo del Nebraska sta acquisendo medie aziende tedesche e tiene d’occhio l’immobiliare spagnolo

Warren Buffett oggi vive tra Omaha e Francoforte. L’Oracolo del Nebraska, icona degli investimenti nei grandi nomi dell’economia patria, si è scoperto improvvisamente esterofilo, anzi amante della vecchia Europa, per seguire la filosofia che lo ha reso celebre, quella di investire in aziende solide e sottovalutate. Così si è candidamente confessato al giornale Handesblatt, con il plurale maiestatis che compete a chi guida un impero finanziario del calibro della Berkhsire Hathaway: «Siamo decisamente interessati a rilevare altre aziende tedesche».
Altre, perché le prime conquiste Buffett le ha già compiute: è dei giorni scorsi l’acquisto per oltre 400 milioni di euro di una società familiare di abbigliamento e componenti per moto, la Devlet Louis Motorrad – e più semplicemente Louis per i fan dei suoi 70 anni di storia e delle sue catene di negozi tra Germania e Austria.
La sua partita di caccia europea Buffett – e non è il solo, affiancato com’è dalla fiducia professata da George Soros e Robert Shiller – la sta oltretutto sbandierando ai quattro venti: al Financial Times ha fatto sapere in questi giorni di ritenere i suoi primi passi transatlantici alla stregua di operazioni propedeutiche, in grado di «aprire la porta» a nuove scommesse. «L’Europa è un ottimo posto dove essere presenti. Vedo eccezionali possibilità». Negli ultimi mesi ha anche allungato l’occhio su proprietà immobiliari in Spagna.
Ma le considerazioni di Buffett non si fermano qui: l’Oracolo, se è pronto a correre il rischio di vestirsi da Centauro delle due ruote nonostante gli 84 anni di età, non resiste alla tentazione d’una lezione rivolta a chi aspirasse al suo interesse. «La Germania è un grande mercato: con molta gente e grande potere d’acquisto. E i tedeschi sono produttivi». Altrettanto importante è il raggio d’azione globale dei suoi marchi. E ancora: «Ci piace il loro quadro di regolamentazione e di protezione legale».
Le condizioni promettenti possono facilitare le acquisizioni, dagli incoraggianti segnali economici nell’era del QE europeo allo sconto automatico garantito dalla flessione dell’euro. Buffett, però, si mobilita anzitutto con l’obiettivo di mettere in portafoglio precise prede, a cominciare da «un maggior numero di buone aziende in Germania».
Insomma: se un Paese come l’Italia vuole entrare nelle grazie dell’Oracolo – e dei suoi forzieri ricolmi di 60 miliardi di dollari, 40 dei quali appaiono destinati a liste di shopping – faranno bene a procedere senza troppi indugi con le riforme, dal lavoro alla giustizia fino all’internazionalizzazione delle piccole e medie imprese.