la Repubblica, 27 febbraio 2015
Grillo al Quirinale, con Casaleggio e la più giovane iscritta al Movimento, una diciottenne siciliana. Tra le richieste la difesa intransigente delle prerogative del Parlamento per «arginare la prevaricazione governativa» e quella del bicameralismo. Roba da Prima Repubblica
Finalmente un’immagine sorridente e cortese di Beppe Grillo in visita al Quirinale, compresa la bella idea, pulita e innovativa, di includere nella delegazione, oltre all’inevitabile Casaleggio, anche «l’ultima ruota del carro», una diciottenne siciliana che è la più giovane iscritta al Movimento 5S. Quanto al contenuto della chiacchierata con Mattarella, colpisce che al primo posto delle richieste di Grillo/Casaleggio ci sia la difesa intransigente delle prerogative del Parlamento per «arginare la prevaricazione governativa», ovvero l’uso effettivamente protervo di «decretazioni, maxiemendamenti e fiducie». Se a questo spirito neo-parlamentarista si aggiunge l’animosa difesa del bicameralismo, Cinque Stelle ne esce come il più strenuo difensore della Prima Repubblica e di quel Parlamento che in campagna elettorale Grillo minacciava di «aprire come una scatola di tonno». Come si è poi capito, l’apriscatole in mano ce l’aveva invece Renzi, che in materia di sottrazione di potere ai partiti e ai gruppi parlamentari si è rivelato molto più grillino di Grillo. Il parlamentarismo dei Cinque Stelle appare, in questo senso, nobilmente conservatore. Un paio di cravatte in più, un paio di decibel in meno, e i grillini, in Parlamento, faranno la figura dei senatori romani quando arrivarono i barbari.