Corriere della Sera, 30 gennaio 2015
Il Qatar ha un debole per Londra e Al Thani, per 2,6 miliardi di sterline, si compra anche Canary Wharf, il distretto finanziario sul Tamigi. Lo sceicco possiede già i magazzini Harrods, lo Shard, il palazzo della Shell, il villaggio olimpico, il quartiere di Chelsea Barracks, Cornwall Terrace, il 50% del Walkie Talkie, la sede dell’ambasciata Usa ecc.
Il Qatar ha comprato Canary Wharf, il distretto finanziario sul Tamigi. Una spesa da 2,6 miliardi di sterline (3,4 miliardi di euro).
Non c’è da stupirsi più di tanto. Lo sceicco Tamin bin Hamad al Thani formatosi all’accademia militare inglese di Sandhurst, ha una filosofia semplice: «Investiamo in tutto il mondo». È verissimo. Solo che per Londra il piccolo ma ricchissimo emirato (2 milioni di abitanti e 34 trilioni di metri cubi di riserve di gas) ha un debole. Ed è comprensibile: i capitali corrono dove è facile investire, dove le barriere burocratiche sono minime e dove è facile raccogliere profitti.
Dunque Londra è il terreno di caccia preferito della famiglia Al Thani che possiede i magazzini Harrods, lo Shard (disegnato da Renzo Piano), il palazzo della Shell, il villaggio olimpico, il quartiere residenziale di Chelsea Barracks, Cornwall Terrace attorno a Regent’s Park, il 50% del «Walkie Talkie» (nuovo grattacielo nella City) e persino la sede dell’ambasciata americana in Grosvenor Square. Poi il 20% del mercato di Camden, il 25% della catena Sainsbury, l’8% del London Stock Exchange (la Borsa), il 7% di Barclays. Insomma il Qatar è padrone. I giornali inglesi, con un po’ di azzardo, scrivono che sulla riva sud del Tamigi batte la bandiera araba. E Londra ne è fiera. Non si guardano in faccia gli investitori. Si guarda il benessere che regalano alla città. Il resto non conta. O quasi. Lo scorso autunno, quando lo sceicco arrivò in visita a Downing Street, furono in molti a sollecitare (senza risultato) il premier Cameron affinché chiedesse lumi sui capitali qatarioti dirottati in Medio Oriente.
Che Hamas benefici della generosità del Qatar è noto. Qualcuno sospetta che un po’ di soldi entrino pure nelle tasche di alcune organizzazioni terroristiche. Vero o no, si preferisce chiudere un occhio o forse due. È la legge: i «pregiudizi» politici allontanano la ricchezza. Lo sceicco amico adora fare shopping a Londra e allora è d’obbligo la diplomazia del sorriso (e del silenzio).