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 2015  gennaio 27 Martedì calendario

È iniziata ieri a Roma la missione dei tecnici della Commissione europea e della Banca centrale europea per fare il punto sugli «squilibri macroeconomici» dell’Italia. Nella Capitale sono arrivati in 38: 31 tecnici della Commissione, 7 della Bce

La prima decisione è stata presa. Non di sostanza, ma comunque indicativa. Il risultato degli incontri di questi giorni e delle analisi fatte una volta rientrati a Bruxelles cambierà titolo. Non si chiamerà più Staff Analytical Document, che come sigla suonerebbe Sad, cioè triste in inglese. Ma, più semplicemente, Analytical document. Solo un omaggio diplomatico al politically correct o anche un piccolo segnale di incoraggiamento?
È iniziata ieri a Roma la missione dei tecnici della commissione europea e della Banca centrale europea per fare il punto sugli «squilibri macroeconomici» del nostro Paese. Di fatto è l’ultima verifica prima dell’esame di marzo sulla legge di Stabilità 2015. Nella Capitale sono arrivati in 38: 31 tecnici della Commissione, 7 della Bce. Quasi la metà, 18, sono italiani ma a guidarli è l’ungherese Istvan Szekely, ex funzionario del Fondo monetario internazionale, nome molto conosciuto nell’ambiente. Szekely faceva parte della missione della Troika (l’organismo di controllo formato da commissione, Bce e Fmi) in Irlanda, l’unico Paese dove la medicina amara dell’ austerity sembra aver funzionato.
Al ministero del Tesoro dicono che i tecnici europei hanno apprezzato i passi fatti in questi mesi dall’Italia. Loro sono particolarmente interessati al Jobs act, la riforma del lavoro. Questo spiega la pressione del governo sui primi due decreti attuativi, approvati alla vigilia di Natale. L’obiettivo era che fossero pienamente operativi prima dell’arrivo della missione, programmata da tempo. I due decreti sono ancora alle Camere per il parere ma concluderanno il loro percorso entro i primi di marzo. Quando Bruxelles emetterà il suo verdetto.