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 2014  novembre 26 Mercoledì calendario

Gocce di bitume, balletti e concorsi. Scienziati & Co. in cerca di gloria (e che rischiano il ridicolo)

Shane Bergin è un ricercatore con la passione per la comunicazione, paziente e fortunato. L’anno scorso ha deciso di partecipare a quello che è noto come uno dei più lunghi esperimenti della storia. L’esperimento, avviato 70 anni fa al Trinity College di Dublino, punta a definire la viscosità di materiali come il bitume (due milioni di volte il miele o 20 miliardi di volte più dell’acqua).
Nessuno era mai riuscito a registrare il preciso istante in cui la «goccia» di bitume effettivamente cade dopo essersi formata con lentezza. Shane è riuscito a filmare questo momento topico di un esperimento da Guinness dei primati; il video ha conquistato numerose visualizzazioni su Youtube, permettendo a Shane di illustrare ad un pubblico incuriosito alcuni contenuti scientifici del proprio settore.
Bergin è il vincitore del premio europeo «Marie Curie» per la comunicazione della scienza, assegnato al «Muse» di Trento nell’ambito di un evento organizzato dal ministero dell’Istruzione e dalla Provincia di Trento. Il premio è un invito a riconoscere come sia sempre più importante, specialmente per le nuove generazioni di ricercatori, saper comunicare al di là della cerchia degli specialisti e costruire un dialogo con la società.
Anche altri finalisti avevano storie altrettanto interessanti, soprattutto per capire come la comunicazione con il pubblico possa avere un impatto benefico sulle stesse attività di ricerca. Michel Destrade, per esempio, si occupava di matematica applicata allo studio dei materiali, finché non ha avuto l’opportunità di trascorrere un periodo nella redazione del quotidiano «Irish Times». La necessità di spiegarsi con esempi concreti l’ha portato a vedere il proprio lavoro in modo completamente diverso, spingendolo a focalizzarsi su un innovativo modo di guardare al cervello dal punto di vista dello studio dei materiali. Lavorando con un team interdisciplinare di medici, ingegneri ed esperti forensi, ha scoperto così che la consistenza della materia cerebrale è più soffice del previsto, 10-20 volte meno resistente della gelatina alla pressione esterna. Questo, secondo Destrade, è uno dei motivi per cui i traumi cranici sono così rischiosi.
Non sempre, tuttavia, i risultati dell’impegno comunicativo sono altrettanto fruttuosi. A volte la pressione per ottenere visibilità rischia di far passare in secondo piano i contenuti rispetto agli stessi formati comunicativi. Ispirati da un’imitazione spesso acritica di modelli come i «TED talks», proliferano i concorsi in cui si chiede ai ricercatori di presentare in tre minuti l’essenza del proprio lavoro. Assai popolare, e forse con un pizzico di autoironia in più, è il concorso «Balla la tua tesi di dottorato».