Il Sole 24 Ore, 26 novembre 2014
Trentamila candidati per 112 posti al catasto, neanche fosse X-Factor. A X-Catastor ci sono più prove, con esclusioni successive come al Grande Fratello, e persino un assaggio di impiego, per 180 fortunati. Per tre mesi. Poi la selezione finale
Studiare da Archistar, ritrovarsi a X-Catastor: ovvero alla brutale selezione che trentamila architetti e ingegneri stanno affrontando per conquistare uno dei 112 (centododici) posti al Catasto. A X-Catastor ci sono più prove, con esclusioni successive come al Grande Fratello, e persino un assaggio di impiego, per 180 fortunati. Per tre mesi. Poi la selezione finale, speriamo non in diretta tv.
Intendiamoci: non c’è niente di strano a voler lavorare per il Catasto ed è anche bello sapere che avremo una leva sceltissima di nuovi addetti. Ma se un concorso per un impiego spesso evocato come poco eccitante richiama 268 professionisti per ogni posto, allora gli economisti non bastano più: per capire dove siamo finiti dobbiamo scomodare i poeti. «La Crisi si ritolse tutte le promesse / Attesero per anni carriera che non venne / Sognarono dimore ad attrici e principesse / Ed oggi van bramando il mappale in foglio enne». Gozzano, perdonaci.
Mauro Meazza