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 2014  ottobre 22 Mercoledì calendario

Le banche europee all’esame della Bce: una ventina rischiano la bocciatura dopo gli stress test e gli esami attivi e saranno necessari aumenti per 25 miliardi di euro

Si profila una domenica di fuoco per le banche, come quel 21 marzo 1999 passato alla storia per le due Opa (fallite) di Unicredit su Comit e di San Paolo Imi su Banca di Roma. Nel pomeriggio-sera di domenica 26 potrebbero riunirsi i consigli di molte banche europee, tra le quali alcune italiane, per prendere le contromisure rispetto ai risultati della Bce relativi all’esercizio europeo che coinvolge 131 istituti, dei quali 15 italiani. Sono una ventina gli istituti in odore di bocciatura dopo gli esami sugli attivi (aqr) e gli stress test: le contromisure necessarie per colmare gli shortfall (deficit) di capitale al netto di tutte le azioni eventualmente intraprese fino e anche oltre settembre scorso, dovrebbero prevedere aumenti per un importo complessivo tra 20-25 miliardi. Una quota percentuale a due cifre potrebbe riguardare le operazioni sulla rampa di lancio delle banche italiane.
Anche ieri è stata una giornata di riunioni informali a Francoforte, in vista della scadenza odierna. In mattinata di riunisce il Supervisory board, cioè l’organo di vigilanza nel quale siede Fabio Panetta, vicedirettore generale di Bankitalia, nel pomeriggio il Consiglio direttivo di cui fa parte il governatore Ignazio Visco per decidere i risultati definitivi della valutazione globale (comprehensive assessment) compiuto su un campione di banche europee rappresentativo dell’85% delle attività totali dell’area, ciascuna con dimensioni superiori a 30 miliardi. Le 15 banche italiane coprono circa il 75% dell’attivo di sistema.
I PAESI DEBOLI
C’è sempre massimo riserbo attorno agli scrutini in corso per un’operazione che, secondo i promotori, dovrebbe aumentare la trasparenza sui bilanci, favorire un irrobustimento del sistema se necessario accrescendone la credibilità, ma non manca di suscitare dubbi perché alcune ipotesi di scenario avverso della prova sotto sforzo, di fatto sono superate dalla realtà: per esempio, la variazione dei prezzi delle case nel 2014 è del 5% circa e non il 7,9% previsto nelle simulazioni.
Comunque il verdetto che la Vigilanza della Bce dovrebbe emettere colpirà soprattutto gli istituti dei paesi con i conti non in ordine, quindi Grecia, Portogallo, Spagna e Italia più qualche altro istituto sparso qua e là. Saranno salvate le banche dei paesi più forti come la Germania ma anche la Francia, almeno quelle di dimensioni maggiori.
I risultati degli esami verranno comunque consegnati domani sera ai 131 istituti, che avranno 48 ore di tempo per condividerli. Anche se non ci sono ancora dati definitivi, la mappa delle indiziate a dover ricorrere a operazioni straordinarie comprende Mps, nonostante il recente aumento di capitale di 5 miliardi: ieri il titolo è rimbalzato del 5% a 0,87 euro dopo le sedute negative dei giorni scorsi. Ma sotto osservazione ci sarebbero anche Carige, anch’essa reduce da un aumento di 800 milioni, una popolare del nord ovest che ha raccolto alcune centinaia di milioni e un’altra popolare di medie dimensioni del nord est, non quotata che ha fatto ricorso al mercato.