Questo sito utilizza cookies tecnici (propri e di terze parti) come anche cookie di profilazione (di terze parti) sia per proprie necessità funzionali, sia per inviarti messaggi pubblicitari in linea con tue preferenze. Per saperne di più o per negare il consenso all'uso dei cookie di profilazione clicca qui. Scorrendo questa pagina, cliccando su un link o proseguendo la navigazione in altra maniera, acconsenti all'uso dei cookie Ok, accetto

 2014  ottobre 22 Mercoledì calendario

La Lega Nord di Matteo Salvini ora punta a prendere voti anche al Sud, aizzando l’odio per Bruxelles e i suoi vincoli: il progetto è già partito, si chiama “Lega dei popoli”

«Ma lei lo sa che a Bruxelles l’unico che difende le arance rosse siciliane e il ciliegino di Vittoria dalla concorrenza marocchina è Matteo Salvini?». L’onorevole catanese della Lega Nord e Autonomie Angelo Attaguile guarda il cronista per vedere l’effetto che fa. E l’effetto è lo stesso che fanno le parole dell’imprenditore trentunenne Domenico Furgiuele di Lamezia Terme, che militava nella Destra di Storace e ora guida il Movimento Territorio e Libertà (alle Europee il candidato Marco Cristiano ha preso in città 800 voti). «Con Matteo Salvini c’è un sentimento di fratellanza: lui è una persona genuina, vera. Quando è venuto a Lamezia per le Europee, alla fine della cena si è alzato e ha pagato di tasca sua. Cosa che Storace non faceva mai. Sabato scorso a Milano - racconta Furgiuele - avevamo timore di aprire il nostro striscione con la scritta “Calabria con Salvini”. Quando lo abbiamo aperto c’è stata un’ovazione. Ormai meridionali e settentrionali hanno gli stessi obiettivi contro l’immigrazione e l’euro».
Ecco, nel vuoto che Forza Italia sta lasciando dietro di sè, il giovane e attivissimo leader del Carroccio ha messo piccole radici al Sud (vedremo quanto lunghe diventeranno nelle urne). Matteo si fa ben volere, non si risparmia, mette a disposizione dei «terroni» lo spadone di Alberto da Giussano, parlando di identità popolare ma soprattutto della piovra di Bruxelles, dell’euro che divora l’economia delle famiglie e di cui liberarsi, degli immigrati che a migliaia continuano a sbarcare sulle coste siciliane e calabresi. E piace quando dice di essere l’unico argine a Renzi e critica Berlusconi, il quale si scaglia contro l’austerità della Merkel ma siede al suo fianco nel Ppe e vota le sanzioni anti-Russia che danneggiano le aziende italiane.
Allora Matteo ci prova ad allargarsi al Sud, ma non vuole che si chiami Lega Sud: ci provò Bossi e fallì. «Questa è un’altra cosa», spiega il senatore Raffaele Volpi che tiene le redini del nuovo esperimento politico che verrà presentato alla fine di ottobre e si chiamerà «Lega dei Popoli con Salvini». Il capo del Carroccio ama chiamarla «Lega gemella» e «sarà fatta - spiega Volpi - da persone che provengono dal sindacato Ugl, da Forza Italia, da tanti professionisti che vogliono metterci la faccia».
Tra gli altri hanno aderito alla Lega dei Popoli il consigliere regionale sardo Marcello Orrù, l’ex parlamentare Barbara Mannucci, molto attiva nell’associazionismo romano, Enrico Cavallari, ex assessore al personale della giunta capitolina di Alemanno, il presidente della provincia di Isernia Luigi Mazzuto. Con Salvini è andata l’ex deputata di origine marocchina Souad Sbai che in Parlamento nella scorsa legislatura, tra le fila del Pdl, ha portato avanti la battaglia sui diritti delle donne musulmane, contro il fondamentalismo islamico, ha proposto il divieto di indossare il velo integrale, l’istituzione di un albo degli imam e di un registro delle moschee. C’è anche Silvano Moffa, ex An e Pdl che aveva seguito Fini nel Fli. Che ci fa nella nuova Lega uno come che proviene dalla destra sociale di Rauti? «Oggi - risponde Moffa, ex presidente della provincia di Roma - il centrodestra è in crisi, una fase si è definitivamente chiusa. Salvini ha messo da parte l’opzione anti-nazionale e secessionista per sposare un’idea di Europa dei popoli e il no all’euro. La fine del berlusconismo ha portato ad un renzismo dilagante, a un’omologazione del pensiero incompatibile con la destra». Volpi nega che ci sia molta destra in questa avventura al Sud, ma in effetti è così. Ma ciò non impedisce a Salvini di sognare una Lega nazionale contraltare del Pd.