21 ottobre 2014
La grande attesa per Roma-Bayern, il futuro di Guardiola in Inghilterra e il ritorno di Moratti, la crisi di Montella e la gioia di Pozzecco, l’incidente in Lamborghini di Keita e le pene d’amore della Pennetta
Il meglio dalle pagine sportive dei giornali di oggi.
Roma-Bayern, Olimpico esaurito
L’Olimpico sarà tutto esaurito per la partita di Champions di stasera tra Roma e Bayern Monaco: 70 mila spettatori per l’incasso più alto di sempre, quasi 3 milioni di euro. Settemila i tifosi tedeschi, 1.100 agenti impiegati [Guglielmo Buccheri, Sta].
Ugo Trani sul Mes: «Il tridente di Garcia contro il muro di Guardiola. Il test vale anche per raggiungere quota 100 gol in Champions. Ma il match dell’Olimpico offrirà per forza altro. Il ritorno del Pep, ex centrocampista giallorosso (per sei mesi) e prima di diventare allenatore dal palmares fantastico (14 titoli in 4 anni con il Barça e subito 4 nel primo anno a Monaco), quello di Benatia, ex difensore romanista che per Garcia non merita nemmeno la citazione “perché io parlo solo dei miei calciatori”. E vedremo davanti a Totti la sfilata dei campioni del mondo in carica, da Lahm a Mueller, da Neuer a Goetze e Boateng».
De Rossi: «Roma mai così forte»
Daniele De Rossi, che torna in Champions League dopo tre anni e mezzo, in conferenza stampa: «Non è stata la voglia di vincere la Champions che mi ha fatto rimanere a Roma, ma 30 anni di vita e di tifo per questa maglia. Quello che sto vivendo adesso è il punto più alto da quando sono alla Roma. E’ il momento in cui mi sento meglio, mi sento contornato da giocatori fortissimi, allenatore fortissimo, società fortissima. Non potrei essere più felice altrove rispetto a dove mi trovo ora» [Mimmo Ferretti, Mes].
Il Manchester United nel futuro di Guardiola
Scrive Matteo De Santis sulla Stampa che Pep Guardiola avrebbe un piano per il suo futuro: vincere la Champions quest’anno con il Bayern e poi andare ad allenare il Manchester United per raccogliere l’eredità di Alex Ferguson.
I ricordi romani di Guardiola
«Sono stato mezzo anno a Roma, ma le mie gambe già non correvano più a differenza della testa. Ho un bellissimo ricordo della città e della società. Francesco è un talento enorme, è emozionante vederlo: se a 38 anni, dopo essere stato eletto Re di Roma, gioca ancora con questa continuità significa che ama il calcio» (Pep Guardiola).
Che fine ha fatto Scuffet?
Il caso di Simone Scuffet. A maggio il giovane portiere dell’Udinese sembrava già l’erede naturale di Gigi Buffon e «predestinato» era l’aggettivo più sobrio utilizzato per descriverlo. A fine luglio l’Atletico Madrid aveva offerto 9 milioni all’Udinese per portarlo da Simeone. E lui, che il 31 maggio ha compiuto 18 anni, era tornato in prima pagina per aver rifiutato un contratto quinquennale da 900 mila euro a stagione e rimanere in Friuli per prendere il diploma. Una decisione, presa assieme ai genitori, che ha spiazzato l’Udinese. Ora con il nuovo tecnico Stramaccioni non ha mai giocato, non è neanche convocato [Riccardo de Toma e Paolo Tomaselli, Cds].
Keita si schianta all’alba con la Lamborghini
Keita, 19 anni, attaccante della Lazio, che all’alba di ieri, intorno alle 4.30, ha perso il controllo della sua Lamborghini Gallardo finendo contro un muro. Lui illeso, macchina distrutta. Tornava da un concerto del rapper Snoop Dogg e aveva valori di alcol nel sangue inferiori ai limiti, ma illegali in quanto neopatentato. Da verificare se poteva guidare una macchina di tale cilindrata.
Moratti contro Mazzarri: «È nei guai»
Al termine di una assemblea dei soci dell’Inter per la chiusura del bilancio l’ex presidente dell’Inter Massimo Moratti ha detto ai croniti: ««Mazzarri è una persona seria. Il calcio è pragmatico, dipende dai risultati e dai miglioramenti. È sempre la prossima partita quella che conta, finché rimane il progetto e il pensiero di crescita va bene. Se questa situazione dovesse decrescere lo vedo nei guai. Se sarebbe già esonerato con me? Io sono un pessimo esempio, ho mandato via un tecnico che ha vinto il campionato (Roberto Mancini, ndr)» [Laura Bandinelli, Sta].
La Fc Internazionale ha chiuso il bilancio di quest’anno con un utile netto di 33 milioni grazie ai proventi straordinari legati allo spostamento di un debito tra società infragruppo che ha coinvolto la capogruppo e le controllate Inter Brand e nter Media. In realtà il bilancio consolidato presenta una perdita di 103 milioni [Laura Bandinelli, Sta].
La crisi della Fiorentina e di Montella
La crisi della Fiorentina analizzata da Oliviero Beha sul Fat: «Un club serio – che paga puntualmente gli stipendi – con una proprietà finalmente avveduta, un allenatore che prende in giro il mondo ma conosce il suo mestiere, una rosa più che accettabile nel contesto italiano... e invece domenica un altro fluff, equamente distribuito in questo inizio di stagione tra lo stadio di casa e le trasferte, il peggiore degli ultimi tre anni. Non è soltanto una questione di punti e gol che mancano, o di classifica stenta: raramente (cfr. con l’Inter) si vede del bel calcio, la campagna acquisti è stata perlomeno bizzarra, Montella sembra disorientato e forse almeno in privato davanti allo specchio confesserà i suoi svarioni, la maggior parte dei giocatori è fuori forma al punto da far dubitare del loro livello di decenza».
Genoa-Empoli 1-1 con gol di mano
Si è tornato a giocare ieri a Marassi dopo l’alluvione che ha sconvolto Genova. Bertolacci ha illuso il Genoa con un destro dopo 14’. La squadra di casa ha controllato, ma non ha chiuso la gara e a tredici minuti dalla fine Tonelli ha trovato il pareggio per l’Empoli: decisiva la deviazione con il braccio del difensore.
Gasperini che alla fine litiga con un gruppo di tifosi che contestano la prestazione del Genoa. «Questa è una squadra che merita di essere sostenuta e non fischiata da una minoranza incompetente che non ricorda quando le magliette venivano consegnate agli ultrà e si rischiava la retrocessione».
I clamorosi autogol in Serie A
«In Serie A per adesso si segna molto meno rispetto a un anno fa, 31 gol di differenza in sette giornate sono un dato allarmante. Meno male che resistono gli autogol: quello spettacolare del difensore brasiliano Marques dell’Hellas Verona contro il Milan è un pezzo unico, di sfortuna, povertà tecnica e infelice precisione: sicuramente peggio di quello del milanista De Sciglio alla seconda giornata contro il Parma, in concorso di colpa con il portiere Diego Lopez che nell’occasione si era pure infortunato» (Paolo Tomaselli sul Cds).
La Pennetta e le reazioni di Fognini
Flavia Pennetta sul fidanzato-collega Fabio Fognini: «Ha un talento enorme, bisogna gestirlo. Io cerco di dargli sostegno come fidanzata e amica e non come tennista. Le sue sono reazioni impulsive» [Carlo Santi, Mes].
Il basket allegro di Pozzecco
Gianmarco Pozzecco, allenatore della squadra di basket di Varese, ribelle da giocatore, scatenato da coach: «Io concedo molto ai miei giocatori. Perché so che le molle giuste son altre. Passione, voglia di migliorarsi, stimoli. E allora domenica sera, dopo aver vinto a Pesaro, ha lasciato aprire sul pullman qualche birra in più. Stavamo bene, era giusto. Ma ho tanti colleghi che pensano solo alle due ore d’allenamento, o a imporre una vita da carcerati, e di quella vera dei ragazzi non sanno nulla. Io cerco di far loro capire quand’è l’ora del cazzeggio e quando no. Se una volta lascio fare, quella dopo potrò chiedere di non farlo. E la goliardia non è sinonimo di scarsa professionalità. Dino Meneghin, giocatore feroce, fuori era un allegrone» [Walter Fuochi, Rep].