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 2014  ottobre 10 Venerdì calendario

Nicoletta Zampillo, moglie di Leonardo Del Vecchio, vuole il 25% della Delfin

Partono le grandi manovre ai piani alti delle holding a cui fa capo il controllo di Luxottica, mentre ieri in tarda serata sono circolate indiscrezioni su una possibile uscita di Enrico Cavatorta dal gruppo. Cavatorta, nominato amministratore delegato di Luxottica dopo l’uscita di Andrea Guerra, secondo le stesse indiscrezioni, avrebbe venduto i titoli Luxottica a Leonardo Del Vecchio, un passaggio che, appunto, preannuncerebbe le dimissioni del manager. Mancano, tuttavia, conferme ufficiali.
Tornando al riassetto, al centro c’è la Delfin, società di diritto lussemburghese che tiene le redini dell’impero creato da Leonardo Del Vecchio. Secondo quanto ricostruito dal Sole 24 Ore, gli equilibri azionari della società del Granducato sarebbero ora in discussione: l’attuale moglie del patron di Luxottica, Nicoletta Zampillo, avrebbe chiesto un posto nel libro soci di Delfin. L’obiettivo sarebbe quello di arrivare al 25% della holding. Punto di partenza per capire quanto delicata è la partita che si sta giocando nell’impero di Del Vecchio è l’attuale struttura del controllo. Il fondatore di Luxottica, classe 1935, aveva già preparato nei minimi dettagli la successione. Padre di numerosa prole, aveva deciso che Delfin, titolare del 61,35% del colosso degli occhiali, fosse suddivisa in parti uguali tra i suoi figli. Il tutto con l’obiettivo di garantire stabilità al gruppo evitando quelle complicazioni familiari che finora è riuscito a tenere lontane. E così Delfin è oggi controllata dal "patron" Leonardo Del Vecchio titolare dell’1,72% del capitale sociale in piena proprietà e di diritti di usufrutto con diritto di voto sulla restante parte, ma la nuda proprietà è divisa in parti uguali (16,38%) tra i sei figli: Claudio (l’unico a sedere nel cda della quotata), Marisa e Paola nati dal primo matrimonio, Leonardo Maria, figlio della seconda moglie Nicoletta Zampillo con cui l’imprenditore si è risposato ed è l’attuale moglie, e i figli della terza unione, Luca e Clemente.
Negli ultimi mesi, però, il piano di successione sarebbe finito sul tavolo dell’avvocato Sergio Erede. Erede è storicamente il legale della famiglia, tant’è che nel nuovo statuto di Delfin la scelta è stata quella di far entrare nel consiglio di gestione proprio l’avvocato d’affari milanese che ha un rapporto storico con il gruppo. Da qui la scelta di affidare a lui il ruolo di regista del nuovo piano di successione. Erede, interpellato dal Sole 24 Ore, non ha voluto rilasciare alcun commento sul proprio coinvolgimento. Fonti autorevoli riferiscono però che la partita è in pieno svolgimento e la moglie di Leonardo Del Vecchio, Nicoletta, avrebbe fatto precise richieste al marito, ovvero l’ottenimento del 25% della storica holding di famiglia. Il punto è che per arrivare a una quota di tale entità ciascuno dei sei figli dovrebbe rinunciare al 4% circa dell’attuale quota. Letto diversamente: attualmente Luxottica capitalizza 19 miliardi circa, per cui la quota di Delfin, pari al 61,35%, vale circa 11,4 miliardi e quel 4% a cui dovrebbe rinunciare ciascun figlio ben 450 milioni. Il conto totale? Due miliardi e 700 milioni. Naturale che ci sia un confronto serrato in famiglia e che l’accordo definitivo non sia stato ancora raggiunto. Tanto più che il nodo della successione arriva in un momento particolare per il gruppo degli occhiali, alle prese con il cambio al vertice dopo l’uscita dell’ex amministratore delegato Andrea Guerra e in vista del rinnovo del consiglio di amministrazione di Luxottica. Proprio nel futuro cda che sarà nominato il prossimo anno potrebbero essere annunciate grosse novità. Come riferito dal Sole 24 Ore dello scorso 26 settembre, il fatto più saliente potrebbe essere l’ingresso dei figli della seconda generazione. Nel board del gruppo siede già il primogenito Claudio, 57 anni. All’orizzonte si profila un passaggio di testimone: il candidato è il giovane Leonardo Maria, ventenne quarto figlio di Del Vecchio con Nicoletta Zampillo. Un altro segnale evidente, dunque, della volontà dell’attuale compagna del fondatore di Luxottica di contare sempre più negli attuali equilibri del gruppo.