Roberto Raja, 25 luglio 1914
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Belgrado accetta tutte le condizioni meno una
• Belgrado – Nel pomeriggio il governo serbo riceve le ultime notizie dal suo ambasciatore in Russia, con l’annuncio dello zar e la conferma dei forti sentimenti filoserbi che si respirano a San Pietroburgo, e rimette in discussione le decisioni del mattino. Alle 15 la Serbia mobilita. La replica alla nota di Vienna viene riscritta più volte. È pronta quando mancano due minuti alle 18, ora di scadenza dell’ultimatum posto dall’Austria: Belgrado accetta di vietare la propaganda antiaustriaca, di reprimere i movimenti sovversivi, di processare le persone coinvolte nell’assassinio dell’arciduca. Quanto alla richiesta dell’Austria di partecipare all’inchiesta giudiziaria sul territorio serbo, la più pesante di tutte, si appella al Tribunale internazionale dell’Aja. Mezz’ora dopo il barone Giesl, ambasciatore austriaco, abbandona Belgrado.