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 2013  ottobre 10 Giovedì calendario

In arrivo il decreto per rientrare nel limite del 3% del deficit • Il primo passo per l’abolizione della Bossi-Fini • Janet Yellen è il nuovo capo della Federal Reserve • A Vercelli una raffineria che estrae carburante dalle stoppie • Assegnato il premio Nobel per la Chimica • Il figlio che ha sparato al padre


Conti Il Consiglio dei ministri ha licenziato il decreto di aggiustamento dei conti da 1,6 miliardi per rientrare nella soglia del 3%. La copertura arriva per 500 milioni dalla vendita di immobili del demanio e 1,1 miliardi dai tagli ai ministeri e alla riduzione dei margini di spesa per gli enti locali. Sono così saltate altre ipotesi, come l’aumento dell’acconto Ires e Irap dal 101 al 103% e l’incremento delle accise sulla benzina di 6,5 centesimi al litro. Il governo ha deciso di destinare 210 milioni per fronteggiare l’emergenza immigrazione. Rinviati, invece, oltre ai 330 milioni per il rifinanziamento della cassa integrazione in deroga, anche i 35 milioni per sostenere la social card.

Immigrazione Primo sì in Commissione giustizia del Senato all’abolizione del reato di immigrazione clandestina. L’emendamento, presentato da due senatori del Movimento 5Stelle, è passato con il parere favorevole del governo e con i voti di Pd e Sel. Contrari Pdl e Lega. Ora, se l’emendamento sarà confermato in aula, l’ingresso clandestino in Italia tornerà un illecito amministrativo punibile solo con l’espatrio. E chi troverà persone in mezzo al mare, potrà salvarle senza rischiare di essere indagato.

Bossi-Fini Numeri sulla Bossi-Fini, la legge che vorrebbe contrastare l’immigrazione irregolare. Il numero delle espulsioni è cresciuto fino al 2002 (superando 44mila casi), per poi calare e raggiungere poco più di 10mila all’anno. Oggi in Italia solo il 28% degli irregolari viene espulso, contro il 49% del 2003. Un calo dovuto in parte alla sentenza del 2004 della Corte costituzionale, che ha bloccato i rimpatri senza un preventivo controllo da parte di un magistrato. Finora solo un denunciato su cinque ha ricevuto la sanzione dell’espulsione, ma per alcune nazionalità la quota scende ulteriormente. È il caso di cinesi, ucraini, egiziani, pakistani, ghanesi, ivoriani, per i quali al massimo solo il 15% dei denunciati ha ricevuto l’ordine di espulsione. Nel 2011 la permanenza media nei centri d’espulsione è stata di 43 giorni per immigrato: il prolungamento dei tempi di trattenimento (a 18 mesi) non sembra finora aver avuto effetto. Solo il 47% dei trattenuti nei centri viene espulso. I centri sono costati 985,4 milioni di euro dal ’99 al 2011 (Polchi, Rep).

Fischi A Lampedusa fischi per il presidente della Commissione europea Barroso, per quello degli Affari interni Malmström, per il premier Letta e per il suo vice, Alfano.

Yellen/1 Obama ha nominato Janet Yellen a capo della Federal Reserve. Come economista la Yellen si formò a Yale alla scuola del premio Nobel James Tobin, assertore del ruolo decisivo dell’intervento pubblico per uscire dalle recessioni. Poi fu docente all’università di Berkeley. Ha ricoperto tante cariche importanti, tra cui capo dei consiglieri economici di Bill Clinton nel 1996. Sarà la prima esponente del partito democratico a guidare la Fed da un quarto di secolo (l’ultimo fu Paul Volcker fino al 1987, seguito dai repubblicani Alan Greenspan e Ben Bernanke). Nei 40 anni della sua carriera la parte prevalente l’ha trascorsa alla banca centrale, prima nell’ufficio studi, poi come capo della Fed di San Francisco, infine come vice-presidente e numero due di Bernanke. Sposata con il premio Nobel per l’Economia, George Akerlof («un anticonformista, la persona che più si avvicina a Woody Allen», secondo la definizione data di lui da Lord Desai della London School of Economics). Un figlio, Robert, professore di economia (Rampini, Rep).

Yellen/2 Quando Janet Yellen si diplomò alla Fort Hamilton High School, nel 1963, era insieme direttore del giornale scolastico, “The Pilot”, e “valedictorian”, cioé miglior studente. Siccome la tradizione voleva che il direttore del “Pilot” intervistasse il “valedictorian”, Yellen intervistò se stessa, raccontando la passione per i viaggi, il pianoforte, il bridge, e la geologia: «Ho una raccolta di oltre 200 minerali» (Mastrolilli, Sta).

Stoppie La bioraffineria Beta Renewables (gruppo Mossi & Ghisolfi) a Crescentino, nel Vercellese, produrrà a regime 75 milioni di litri annui di bioetanolo sfruttando non prodotti agricoli, ma solo i loro residui. In parole povere si tratta di ricavare un carburante dalle stoppie del riso, del mais e altre biomasse che finora venivano distrutte. Le risorse appaiono immense: solo in Italia si producono 18 milioni di tonnellate di stoppie all’anno, che crescono a 151 milioni nell’insieme dell’Ue, a 177 milioni in Brasile, a 180 milioni negli Usa e a 221 milioni in Cina. Guido Ghisolfi, che di Beta Renewables è amministratore delegato, dice che «solo in Brasile con questa nuova tecnologia si produrrà il 40% di etanolo in più senza usare neanche un ettaro di terreno extra». La bioraffineria di Crescentino è frutto di un investimento da 150 milioni di euro. La Beta Renewables, proprietaria dell’impianto e dei brevetti, è una joint-venture tra la Biochemtex (società di ingegneria del gruppo Mossi & Ghisolfi), il fondo americano Tpg e la danese Novozymes. Lo stabilimento dà lavoro a 100 persone e in più sostiene 200 posti indiretti (Grassia, Sta).

Nobel Anders Barany, membro della giuria che assegna i Nobel, avrebbe preferito che il premio per la fisica fosse andato anche a quelli del Cern che hanno fatto gli esperimenti sul bosone, e non solo a Higgs ed Englert. Fa sapere che in commissione si è discusso a lungo. Ieri è stato dato il Nobel per la Chimica a Martin Karplus, Michale Levitt e Arieh Warshel per aver insegnato ai computer a ragionare come le molecole della vita, simulando, cioè, con il silicio i processi tipici delle reazioni chimiche che avvengono negli esseri viventi.

Delitto Ercole Meloni, 72 anni. Ricco commerciante che aveva fatto i soldi con una macelleria poi venduta per mettersi a gestire un’agenzia di scommesse, da giovane aveva messo incinta una donna e poi non aveva voluto riconoscere il figlio. Lo fece solo quando il bambino, di nome Roberto, compì 6 anni: nel frattempo s’era sposato con un’altra e aveva avuto altri due figli. L’altro giorno Roberto, ormai quarantottenne, falegname disoccupato talvolta dedito all’alcol, qualche precedente per reati contro il patrimonio e la persona, residente con la mamma che gli passava parte della sua pensione, entrò nell’agenzia di scommesse del padre, gli puntò addosso una Beretta con la matricola cancellata e lo ammazzò con tre colpi. Continuò a sparargli anche quando lo vide morto a terra. Ai carabinieri disse che il padre lo aveva abbandonato da piccolo: «Mi ha fatto vivere un inferno». Intorno alle 20 e 30 di martedì nel quartiere Is Mirrionis a Cagliari.

(a cura di Daria Egidi)